La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti della Polonia, concedendo a Varsavia due mesi di tempo per rassicurare l’Unione sulle norme introdotte con la riforma del sistema giudiziario approvata a Dicembre.
La legge apporta modifiche al sistema giudiziario che per Bruxelles “impediscono ai tribunali polacchi di applicare direttamente alcune disposizioni del diritto dell’UE che tutelano l’indipendenza giudiziaria e di sottoporre alla Corte di giustizia le domande di pronuncia pregiudiziale su tali questioni”.
“Il nuovo regime disciplinare non garantisce l’indipendenza e l’imparzialità della sezione disciplinare della Corte suprema, composta esclusivamente da giudici nominati dal Consiglio nazionale della magistratura, a sua volta nominato politicamente dal parlamento polacco (Sejm). Inoltre, il nuovo regime disciplinare non garantisce che un organo giurisdizionale “istituito per legge” decida in primo grado nei procedimenti disciplinari nei confronti dei giudici ordinari. Esso attribuisce invece al presidente della sezione disciplinare il potere di stabilire, caso per caso e con capacità discrezionale pressoché illimitata, quale giudice disciplinare di primo grado tratterà un determinato caso promosso nei confronti di un giudice ordinario”.
Inoltre i giudici saranno tenuti a rendere note alcune informazioni personali su determinate attività non-professionali.
Tali modifiche del sistema giudiziario, secondo la Commissione, sono incompatibili con il principio di indipendenza della magistratura.
Commentando la procedura d’infrazione, la Vice-Presidente della Commissione Europea Vera Jourova ha affermato: “Gli stati membri possono riformare il proprio sistema giudiziario ma devono farlo senza violare i trattati europei. Questa riforma è un problema europeo, perché i tribunali polacchi applicano anche le leggi europee. I giudici di altri stati membri devono poter fidarsi del fatto che i colleghi polacchi agiscano in modo indipendente. Questa fiducia reciproca è alla basa del mercato unico”.
Il governo polacco ha protestato rigettando le critiche della Commissione e sostenendo che i principi introdotti nella riforma sono già parte di sistemi giudiziari di altri stati membri.