La reazione austriaca al terrorismo di matrice religiosa

Pubblicato il 19 Dicembre 2020 alle 17:31 Autore: Ferdinando Alfieri

Mercoledì 16 dicembre, il Governo austriaco ha presentato le prime misure del nuovo Anti-Terror Paket. Questo pacchetto, fortemente voluto dal Governo Kurz, introduce una serie di misure volte a contrastare il terrorismo di matrice religiosa e di estrema destra sul suolo austriaco.

L’antefatto: l’attentato di Vienna

L’Anti-Terror Paket è una diretta risposta agli attentati che hanno scosso Vienna lo scorso 2 novembre, quando un estremista islamico aveva seminato il terrore nel centro cittadino, uccidendo quattro passanti.

terrorismo

Pochi giorni dopo l’attentato del 2 novembre, il Governo aveva già annunciato l’intenzione di introdurre nuove misure volte a contrastare ogni possibile atto di terrorismo. Le dichiarazioni avevano fatto particolarmente discutere per l’intenzione di introdurre il reato di Islam politico, come vi avevamo già spiegato in questo articolo.

Il contenuto del pacchetto antiterrorismo

Sono diverse le misure che il pacchetto antiterrorismo mira a introdurre. In primo luogo, la creazione di un registro dei soggetti pericolosi. Questa misura ha l’obiettivo di limitare la vendita di armi a questi soggetti, impedendo allo stesso tempo che gli iscritti al registro possano lavorare nell’ambito della sicurezza.

Altra misura, che riguarda sempre i soggetti pericolosi, è quella della sorveglianza elettronica. Non sarà applicata in modo indiscriminato, assicurano dal governo. Verrà applicata a colo che, usciti di prigione, verrano riconosciuti come ancora potenzialmente pericolosi dai tribunali.

Colonna portante del pacchetto è certamente l’introduzione del reato di estremismo con matrice religiosa. Si tratta di una formula neutrale, che sostituisce l’idea iniziale di introdurre un più specifico reato di Islam politico, che rimane per ora solamente sullo sfondo del dibattito.

Le moschee che verranno identificate come luogo di possibile radicalizzazione verranno chiuse tempestivamente, mentre verrà introdotto un registro degli Imam.

Infine, si punta a creare una banca dati più efficace, con un maggior dialogo tra le istituzioni e i servizi di sicurezza, per realizzare una prevenzione sempre più efficace.

 

L’iter di approvazione e le reazioni di partiti e opinione pubblica

Il pacchetto di misure presentato mercoledì passa ora al vaglio delle istituzioni competenti e, successivamente, al Parlamento austriaco per l’approvazione definitiva.

Nel frattempo, i partiti e l’opinione pubblica si dividono sulle proposte.
La sinistra di SPÖ si muove con cautela, sottolineando gli aspetti su cui si trova d’accordo. Più critici i liberali centristi di NEOS, che parlano di misure prese troppo in fretta;  per l’estrema destra di FPÖ invece, le misure prese non sarebbero abbastanza dure. Amnesty International si dice preoccupata per una legge che rischia di violare i diritti umani, mentre la comunità musulmana austriaca critica l’inasprimento delle misure già esistenti.