Algeria: il capo dell’esercito chiede lo sblocco delle elezioni
Said Chengriha, capo di Stato maggiore dell’esercito dell’Algeria, ha richiesto lo sblocco della procedura delle elezioni. Il capo dell’esercito ha invitato tutti i partiti ad arrestare i piani finalizzati a sabotare le elezioni legislative, previste per il prossimo 12 giugno. L’intervento di Chengriha dimostra che il clima politico è rovente.
Durante un discorso ad Algeri, davanti a numerosi ufficiali dell’esercito, Chengriha ha dichiarato che “tutti i politici devono essere rigorosi nell’attuazione delle direttive emanate dalla leadership suprema del Paese, affinché fallisca ogni tentativo di influenzare o interrompere il corso di queste elezioni”. Il capo dell’esercito di Algeri ha inoltre sostenuto di voler “garantire lo svolgimento sicuro e regolare di questo importante evento nazionale, consentendo ai cittadini di esprimere la propria volontà in un’atmosfera di tranquillità, rassicurazione e serenità”.
Il comandante delle forze armate di Algeri non ha specificato quali partiti o movimenti siano intenzionati ad arrestare il processo elettorale. Ugualmente, Chengriha non ha accusato esplicitamente gli attivisti del movimento di protesta “Hirak”.
Il presidente Abdelmadjid Tebboune ha deciso di sciogliere l’Assemblea Nazionale del Popolo a marzo. Lo scioglimento della prima Camera del Parlamento ha reso possibile la convocazione delle elezioni legislative. Il popolo algerino potrà così tornare alle urne per decidere i propri parlamentari per la prima volta dalla cacciata di Abdelaziz Bouteflika, avvenuta nell’aprile 2019.
Il Parlamento è composto da 407 seggi. I candidati sono quasi 1500, di cui 646 in rappresentanza di 28 partiti politici e 837 appartenenti a liste indipendenti.
Il clima politico che precede le elezioni non è certamente disteso. Il “Fronte delle Forze Socialiste”, il “Partito dei Lavoratori” e il “Raggruppamento per la Cultura e la Democrazia”, insieme agli attivisti del movimento popolare “Hirak”, sono intenzionati a boicottare le elezioni. Queste forze ritengono che non sussistono le condizioni perché possa svolgersi un così importante appuntamento.