Sondaggi Swg: per 92% manager Pnrr opportunità per rilancio Italia
Sondaggi Swg: per 92% manager Pnrr opportunità per rilancio Italia
Per il 92% dei manager italiani, il PNRR è un’occasione unica per modernizzare e rilanciare l’Italia. Il 68% ha fiducia in come il governo gestirà l’attuazione del Piano. È quanto emerge da un sondaggio svolto da Swg e divulgato nel corso dell’evento Riforma Italia, organizzato da EY in collaborazione con Luiss Business School a Villa Blanc. L’indagine ha voluto analizzare il livello di attenzione, di informazione e le aspettative rispetto agli impatti delle riforme previste dal PNRR.
Sondaggi Swg: le priorità per i manager
Al primo posto per importanza attribuita dai manager alle diverse riforme previste dal PNRR la realizzazione di grandi infrastrutture tecnologiche, a seguire la riforma fiscale e la realizzazione di grandi infrastrutture fisiche. La riforma della giustizia civile e la riforma della pubblica amministrazione si attestano in quarta e quinta posizione.
Sondaggi Swg: Pnrr, l’opinione dei cittadini
Tra i cittadini, invece, si evidenzia un livello di informazione ed ingaggio più basso, e conseguentemente, una maggiore fatica a prefigurarsi quelli che potranno essere i risultati finali. Infatti, solo l’11% del campione intervistato si ritiene ben informato, mentre il 44% si considera ancora poco o per niente informato. Sugli effetti finali generati dal PNRR gli italiani appaiono particolarmente cauti, con la maggioranza degli intervistati che non prevede cambiamenti significativi in nessuna delle aree indicate. Il 42% ritiene che non si riuscirà ad utilizzare nemmeno la metà delle risorse a disposizione e che l’instabilità politica e l’inefficienza amministrativa saranno tra i principali ostacoli da affrontare per poter realizzare gli obiettivi prefissati.
Dall’analisi condotta da EY e SWG su manager e imprenditori emerge che gli obiettivi percepiti come i più rilevanti sono: completare il processo di gestione digitale dei dati e delle informazioni in possesso della PA (57%), rendere più rapido il processo decisionale relativo alla gestione degli interventi pubblici (55%) e rendere più semplice gli investimenti privati e l’attività di impresa (51%). Ci si aspetta che le riforme previste dal decreto semplificazioni e dalle altre riforme della pubblica amministrazione producano una velocizzazione dei permessi legati alle attività imprenditoriali (89%), una riduzione dei costi generali delle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione (81%) e la crescita dell’attrattività dell’Italia nei confronti degli investitori stranieri (81%). Infine, il 46% degli intervistati del medesimo campione ritiene che con le riforme previste dal PNRR, la burocrazia sarà meno limitante per le imprese.
“In questo particolare momento storico il mondo intero guarda al nostro Paese con grande attenzione, consapevole dell’opportunità di accelerazione che il PNRR costituisce – ha affermato Stefania Radoccia, Managing Partner dell’area Tax&Law di EY in Italia – Gli impatti derivanti dall’attuazione delle misure contenute nel Piano sono stati valutati in termini di PIL fino al +3,6% nel 2026, ma è necessario convogliare le migliori risorse per rendere il Paese più attrattivo e competitivo a livello internazionale, ricreando un clima generale di fiducia. La nostra indagine ci dice che il 68% dei manager ha fiducia in come il governo sarà in grado di gestire l’attuazione del Piano. L’attuazione del PNRR è infatti la miglior garanzia di investimenti esteri futuri. Tutto questo parte dalle riforme e dalla interoperabilità di tutte le misure previste, pertanto come EY abbiamo fatto e faremo la nostra parte: siamo partiti dall’ascolto dell’opinione pubblica, manager e imprenditori per formulare idee concrete e proposte per ciascuno dei pilastri di riforma del Paese: semplificazione, fisco, giustizia e lavoro”.
Sondaggi Swg: nota metodologica
La prima indagine è svolta su un campione complessivo di oltre 260 tra imprenditori, manager e professionisti a luglio 2021. La seconda indagine è svolta a settembre 2021 su un campione di 1.502 soggetti maggiorenni residenti in Italia.
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