Due terzi degli italiani maggiorenni ha speso per il gioco d’azzardo nel 2020
Due terzi degli italiani maggiorenni ha speso per il gioco d’azzardo nel 2020
Il fenomeno del gioco d’azzardo nell’anno della pandemia ha vissuto andamenti contraddittori. Da un lato vi è stato, a causa dei lockdown, l’incremento della spesa in rete. Casino online, scommesse digitali, sfide a poker a distanza, dall’altro nel complesso il giro d’affari è calato.
La spesa totale è diminuita del 33,5%, con quella relativa al gioco fisico che si è ridotta del 41,7%. Almeno questo emerge dal report della Luiss sul tema effettuato in collaborazione con Ipsos.
Prima della pandemia del settore facevamo parte 9.265 imprese, con 42.818 occupati e un fatturato di 15 miliardi di euro, che generava un valore aggiunto di 3 miliardi.
In realtà la riduzione che si è verificata l’anno scorso nasconde un parziale travaso di consumatori verso il mercato illegale. Essendo chiusi i luoghi preposti al gioco pulito, ricevitorie, sale giochi, sale scommesse, in diversi giocatori che non volevano rinunciare alle proprie abitudini si sono rivolti al mercato nero che in questo settore già esisteva e ha tratto maggiore ragion d’essere dalle restrizioni imposte per la pandemia.
Gioco d’azzardo appannaggio maschile
A giocare d’azzardo sono più gli uomini che le donne, da sempre questo tipo di attività ha attirato maggiormente il genere maschile, ma quello che emerge dalla ricerca è che in particolare sono maschi i frequentatori dei luoghi in cui si svolge gioco d’azzardo illegale. Costituiscono il 71% del totale. Sono 4,4 milioni e risiedono soprattutto nel Sud e nelle Isole.
Il 72% di essi ha un’occupazione, quindi più della media italiana, anche se ad avere un tenore di vita e redditi sopra la media sono solo il 14%. Si tratta quindi tipicamente di lavoratori con bassi salari.
E nonostante il 69% di loro (contro l’81% di tutti gli italiani) pensi che il gioco illegale costituisca un problema solo metà crede si potranno avere problemi con la legge.
Naturalmente questo è stato l’effetto della situazione straordinaria in cui l’Italia, e non solo, si è trovata con la pandemia. Come si sa in tutti i campi, e soprattutto nel gioco, le restrizioni come il proibizionismo favoriscono l’illegalità, il nero. Con la ripresa delle attività in tutti gli ambiti della società si dovrebbe ridurre l’entità del fenomeno, con il ritorno dei giocatori ai canali regolari, siano essi fisici o online
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