Assegno unico pagamento: rivoluzione a partire dal 2022

Pubblicato il 18 Ottobre 2021 alle 13:43 Autore: Claudio Garau
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Assegno unico pagamento: rivoluzione a partire dal 2022

Come già indicato più volte in queste pagine, dal prossimo mese di gennaio non vi saranno più detrazioni fiscali e assegni familiari, e neanche bonus bebé o incentivi comunali.

La rivoluzione è l’assegno unico e universale, che si baserà soltanto sul reddito Isee. Ebbene sì: gennaio 2022 sarà il mese di lancio ufficiale di questo nuovo contributo, mirato a razionalizzare la materia dei contributi alle famiglie. Si tratta di una misura che cambierà le buste paga dei lavoratori subordinati con figli e che avrà la funzione di sostituire integralmente quelle al momento in vigore.

Vediamo allora qualche novità in tema di assegno unico pagamento, giacché nei prossimi mesi se ne parlerà sicuramente a lungo.

Assegno unico pagamento: cosa cambia in concreto

Come accennato, si tratta in qualche modo di una svolta, nell’ambito delle politiche di sostegno alla famiglia, e rappresenta anche e soprattutto un incentivo a rilanciare la natalità in Italia che, come è ben noto, sta vivendo un fase di crisi, con sempre meno coppie disposte a far figli.

L’assegno unico condurrà alla scomparsa delle detrazioni fiscali e degli assegni al nucleo familiare, vari bonus e incentivi comunali, ma sarà collegato ad una prestazione sociale il cui valore si fonderà solo sul reddito Isee. Sotto i 15 mila euro si tratterà di 175-180 euro per figlio a carico; 250 euro dal terzo figlio in poi. Queste all’incirca le cifre previste.

Mentre per coloro che hanno più di 40mila euro di reddito Isee, l’assegno unico pagamento sarà fino a 40-50 euro a figlio. Secondo gli osservatori più attenti, si tratta di un provvedimento che avrà concrete conseguenze sulle buste paga dei lavoratori subordinati, che risulteranno meno corpose. Facendo l’esempio di un genitore dipendente a tempo indeterminato con reddito al di sopra di quello del coniuge, e due figli minori a carico di cui uno con meno di tre anni, questi potrebbe trovarsi con la ‘sorpresa’ a fine gennaio di una busta paga più leggera di alcune centinaia di euro. A mancare saranno le detrazioni al 100% per i figli e l’assegno familiare, come accennato non più in vigore con l’assegno unico pagamento.

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Assegno unico pagamento: vantaggi per i nuclei con entrambi i genitori occupati

Non solo le cifre previste sulla scorta dell’indicatore Isee: infatti la misura comporterà altri aspetti degni di nota. L’assegno unico pagamento di gennaio 2022 voluto dal governo Draghi premierà i nuclei familiari con ambo i genitori che lavorano.

Ciò in quanto le norme in materia disporranno per i figli under 21 una maggiorazione per il secondo percettore di reddito. Ciò all’evidente scopo di non disincentivare il lavoro femminile in presenza di prole. In buona sostanza circa 30 euro saranno così aggiunti all’assegno unico pagamento alle famiglie con due genitori dipendenti.

Ricordiamo altresì che sono considerati a carico tutti i familiari con reddito al di sotto di 2.840,51 euro; e soltanto per i figli di età al di sotto dei 24 anni il limite è alzato a 4 mila euro. Per i maggiorenni l’assegno unico pagamento sarà di importo più basso fino a 21 anni con il correlato rispetto dell’obbligo di inclusione in iter di formazione; avviamento al lavoro o liste di collocamento.

Dopo l’introduzione dell’assegno unico e universale, resterà tuttavia in piedi il bonus nido e le altre maggiorazioni di cui alla nuova legge come quella per i figli disabili e per le giovani madri al di sotto dei vent’anni.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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