Riforma Pensioni 2021: Quota 102-Quota 104, il piano del Governo Draghi
Riforma Pensioni: non era tra le priorità del Governo Draghi ma sembra che anche un riassetto del sistema previdenziale comparirà tra le iniziative da intestare all’esecutivo guidato dall’ex Presidente della BCE. Ape Sociale, Quota 102 e Quota 104: la strada verso il post Quota 100 sembra ormai tracciata. I primi dettagli già con la Legge di Bilancio 2022.
Riforma Pensioni: il piano del Governo Draghi per il post Quota 100
Riforma Pensioni: il tema del riassetto del sistema previdenziale – e in particolare il lancio di una forma di pensione anticipata che sostituisse Quota 100 (il mancato rinnovo è stato annunciato già ai tempi del Governo Conte 2), quindi, permettesse di evitare l’effetto scalone di 5 anni – il grande assente del discorso di insediamento dell’attuale Presidente del Consiglio Draghi. Chiaramente in cima alle priorità dell’inquilino di Palazzo Chigi c’erano il contrasto all’epidemia e la ripresa economica (legata a doppio filo al varo di modifiche strutturali al fisco e alla giustizia di fatto richieste da Bruxelles per accedere alle risorse del Recovery Fund).
Con il coronavirus che allenta la sua morsa e gli indicatori macroeconomici che risultano sempre più incoraggianti, il riassetto della Previdenza è tornato un argomento caldo nell’agenda di governo. Dopo l’ultimo decreto fisco-lavoro e soprattutto il Documento Programmatico di Bilancio, si comincia a intravedere il post Quota 100 che, d’altra parte, potrebbe essere dettagliato già con la Legge di Bilancio per il 2022.
Cosa potrebbe comparire in Legge di Bilancio?
Riforma pensioni: secondo le ultime anticipazioni della stampa specializzata, a parte la proroga e l’allargamento a nuove categorie dell’Ape Sociale (ormai praticamente certo il potenziamento dell’anticipo pensionistico così come di Opzione Donna), nella prossima manovra spazio anche a una sorta di staffetta tra Quota 102 e Quota 104 (secondo le prime valutazioni circa 50mila lavoratori potrebbero usufruire di Quota 102 ancora meno di quota 104).
In pratica, verrà data la possibilità ai lavoratori che ricadono parzialmente o totalmente nel sistema retributivo di andare in pensione a 64 anni di età e con 38 anni di contributi (l’importo non potrà essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale). Si pensa a una durata di due anni per la misura, dunque, dal 2023 si trasformerebbe in Quota 104 (65-66 anni di età, 38 o 39 di contributi) per 12 mesi prima di tornare alla Legge Fornero (si va in pensione a 67 anni di età con 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi se donne).
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