Nuovo digitale terrestre: boom di critiche per la Rai. Ecco perchè
Nuovo digitale terrestre: boom di critiche per la Rai. Ecco perchè
In questi giorni milioni e milioni di telespettatori sparsi per tutta la penisola sono interessati dalla prima fase del nuovo digitale terrestre, ossia lo switch off con il cambio di frequenze. Un graduale spostamento dagli standard attuali a quelli del DVB-T2, che dovrebbero garantire una qualità delle immagini e una fluidità decisamente migliori.
Ma il punto è proprio questo: dopo pochissime ore dall’avvio dello switch off, ecco la prima ondata di critiche e polemiche. Infatti, sulla scorta delle prime analisi effettuate sulla codifica delle trasmissioni, l’immagine che sta giungendo sulle tv degli italiani non è limpida come ci si aspettava, anzi il peggioramento si può notare nettamente anche a occhio nudo.
Nuovo digitale terrestre: il motivo della scarsa qualità delle immagini
In molti si saranno domandati perchè l’evoluzione, invece di condurre ad una qualità video migliore, ha finora mostrato l’esatto opposto. Ebbene, la ragione del problema è collegata all’eccessiva compressione del bitrate, la quota di banda destinata a ogni canale e correlata alla qualità del flusso video. In altre parole, lo spostamento dalla codifica Mpeg-2 alla Mpeg-4 avrebbe dovuto permettere un risparmio di banda senza concessioni sul piano della qualità. Ma le cose non stanno andando come nelle previsioni.
Anzi, almeno per il momento la promessa non sembra essere stata mantenuta, per lo meno sui canali Rai. Gli esperti del settore spiegano che ogni emittente ha a disposizione un “multiplex”, ossia una banda di circa 20-24 Mbit/s, da distribuire tra i diversi canali trasmessi con il nuovo digitale terrestre.
Il fatto è che il bitrate assegnato dalla Rai ai singoli canali è risultato in molti casi troppo basso, sicuramente più delle previsioni. Insomma, finora nessuna traccia dell‘alta definizione, con il nuovo digitale terrestre.
Green pass lavoro, novità su parrucchieri ed estetisti ma non solo
Nuovo digitale terrestre: critiche anche sul fronte della qualità dell’audio
In particolare, l’analisi compiuta dal noto quotidiano online D-Day, che si occupa prevalentemente di alta tecnologia, si è focalizzata sui canali Rai, in quanto i canali Mediaset che hanno compiuto il primo step verso il nuovo digitale terrestre, hanno registrato finora meno problemi.
Ebbene, abbiamo detto che la banda di trasmissione è al momento insufficiente: infatti, è riservata in buona parte alle tre reti principali, ovvero Rai 1, Rai 2 e Rai 3, che come Rai News 24 non sono state oggetto delle modifiche del 20 ottobre scorso. In pratica, gli altri canali si sono trovati a suddividersi quel che resta della banda, con risultati scadenti dal punto di vista visivo.
E le critiche sono emerse anche sul fronte audio, in questo caso riguardando sia la Rai che Mediaset, criticate da non pochi telespettatori sui social. Le polemiche perciò divampano e c’è da scommettere che non termineranno finché la situazione non sarà migliorata. Ma ricordiamo che il percorso verso il nuovo digitale terrestre è solo all’inizio, nel tempo vedremo sicuramente le opportune correzioni e aggiustamenti.
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU GOOGLE NEWS
Scrivici a redazione@termometropolitico.it