Criptovalute: cosa aspettarsi nel 2022 dagli investimenti in Bitcoin?
Nel corso degli ultimi mesi gli investitori sono rimasti ancora una volta sorpresi dal rally del Bitcoin. La criptovaluta più famosa ed importante, dopo aver toccato il suo massimo ad aprile, è stata protagonista di un impietoso calo che nel giro di tre mesi lo ha portato a perdere più della metà del suo valore. Dalla parte finale dell’estate in poi il Bitcoin ha ripreso vigore, sfondando per la prima volta nella sua storia la soglia dei 65.000 dollari.
Insomma, il mondo delle criptovalute si conferma irrequieto ed estremamente volatile, ma si conferma anche forte ed in continua crescita. Fare delle previsioni precise è praticamente impossibile, ma la maggior parte degli analisti è convinta che il meglio debba ancora arrivare. Cerchiamo di capire qual è lo scenario attuale e in che modo potrà evolversi nei prossimi mesi: il 2022 sarà un buon anno per chi effettua investimenti in Bitcoin?
Bitcoin verso i 150.000 dollari nel 2022?
L’impressione è che molto presto le cose possano cambiare: secondo quanto riportato da Criptovaluta.it, nei prossimi mesi gli investitori istituzionali spingeranno molto sul Bitcoin, facendo crescere di parecchio la quota di monete digitali in loro possesso. La previsione arriva direttamente da una delle fonti più seguite nel campo delle criptovalute, ovvero Anthony Scaramucci, il Ceo della società di investimento SkyBridge Capital.
La conseguenza di questo maggiore interesse mostrato dagli investitori istituzionali dovrebbe essere un forte aumento della quotazione del Bitcoin. Come già annunciato da diversi esperti in passato, entro la fine del 2021 la criptovaluta dovrebbe avvicinarsi o addirittura superare i 100.000 dollari di valore (la sua quotazione attuale si aggira intorno ai 63.000 collari), ma per Scaramucci nel 2022 l’aumento potrebbe proseguire fino alla soglia dei 150.000 dollari.
Lo stesso CEO di SkyBridge Capital ha ammesso che si tratta di una previsione che può sembrare un po’ esagerata, quasi un azzardo, ma chi segue con attenzione il settore delle criptovalute sa che le sue parole hanno un certo peso. Già in passato alcune sue dichiarazioni erano state frettolosamente bollate come “sparate ottimistiche”, salvo poi rivelarsi delle previsioni azzeccate. E in più stavolta c’è davvero una grossa novità che potrebbe aprire uno scenario completamente diverso.
Grandi cambiamenti in vista: nuovi capitali in arrivo nel mondo crypto
La grossa novità a cui abbiamo fatto riferimento nel paragrafo precedente è rappresentata dalla quotazione degli ETF. Non è tanto il lancio del primo Exchange-Traded Fund a cambiare le cose, quanto il fatto che la SEC, ovvero la più importante autorità statunitense per quanto riguarda la regolamentazione dei titoli societari e degli scambi, ne abbia consentito la quotazione sulla borsa di New York.
Considerando la grande diffidenza e le preoccupazioni che da sempre le autorità di vigilanza hanno mostrato nei confronti delle criptovalute, questo passaggio assume un’importanza enorme. In pratica il Bitcoin ha fatto il suo primo passo ufficiale in un ambiente regolamentato: anche gli investitori istituzionali possono puntare forte sulla criptovaluta senza paura di “sporcarsi le mani”. Saranno proprio loro ad aumentare maggiormente il loro peso sul settore.
Ovviamente, l’apertura a nuovi prodotti di investimento coinvolgerà pure gli investitori retail, ma in misura minore, visto che la complessità dello strumento e le fluttuazioni continue potrebbero spingerli altrove. Ad ogni modo, Qualcuno ha definito il lancio del primo ETF sui Bitcoin come il superamento di una diga, la creazione di un canale che porta all’ingresso di tante nuove persone e tanti nuovi capitali nel mondo delle criptovalute.
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