G20 Roma concluso: di cosa si è parlato e che accordo è stato raggiunto
G20 Roma concluso: di cosa si è parlato e che accordo è stato raggiunto
SI è concluso il G20 tenutosi a Roma a partire dallo scorso sabato mattina. La riunione delle 19 maggiori economie mondiali più l’unione Europea hanno parlato soprattutto di clima, raggiungendo un accordo sulla riduzione delle emissioni inquinanti ma senza prevedere scadenze nel breve periodo. Confermato l’impegno per la minimum tax. Le trattative continueranno alla COP26 di Glasgow.
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G20 Roma: di cosa si è parlato
SI è concluso il G20 di Roma, la riunione dei leader delle 19 maggiori economie mondiali più l’Unione Europea. Il summit, in questa occasione presieduto proprio dall’Italia nella figura del Presidente del Consiglio Mario Draghi, è stato organizzato in visto della COP26 di Glasgow, una conferenza appositamente dedicata al clima e organizzata dall’Onu. Chiaro dunque come la discussione si sia concentrata sulla riduzione delle emissioni di gas serra e, in particolare, sulla strategia di attuazione del piano stabilito dall’Accordo di Parigi risalente al 2015. Gli stati che hanno partecipato al G20 rappresentano l’80% annuo delle emissioni inquinanti.
Un altro importante argomento trattato al G20 quello dell’introduzione definitiva di una tassa “minima” a livello globale dei guadagni delle grandi multinazionali. Invece, si è praticamente sorvolato rispetto al tema pandemia di Covid: d’altro canto, a settembre nel corso di un altro evento organizzato dall’Onu, tutti i paesi coinvolti nel vertice e non solo, in sostanza, hanno scelto di coordinarsi ulteriormente sul contrasto alla diffusione del Sars Cov 2, soprattutto, attraverso la distribuzione dei vaccini ai paesi dove l’immunizzazione non è ancora soddisfacente.
Che accordo è stato raggiunto?
Cosa prevede nello specifico l’accordo raggiunto dai leader del G20? In realtà, non sarà previsto nessun intervento particolarmente ampio o profondo: sin linea di massima gli stati si sono impegnati a azzerare le emissioni nette intorno al 2050. Insomma, un punto di partenza per le trattative che si terranno nel corso della COP26 di Glasgow, cominciata domenica 31 ottobre.
Durante il G20 le maggiori economie mondiali hanno anche confermato (una prima intesa tra 130 paesi era stata trovata nel luglio scorso) la volontà di imporre una tassa “minima” sui guadagni delle grandi multinazionali: in pratica, un’imposta al 15% da pagare a prescindere dal luogo in cui si opera con l’obiettivo di scoraggiare l’elusione fiscale che per molte corporation si tratta di una condotta abituale (alcune compagnie non pagano le tasse nei paesi in cui sono attivi o ne pagano solo una minima parte grazie a un sistema di “scatole cinesi” e alla “copertura” offerta dai cosiddetti paradisi fiscali).
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