Riforma pensioni, Quota 102: cos’è e come funziona?
In Italia la riforma pensioni è ancora in alto mare: se ne continua a parlare ma al momento non c’è nulla di davvero strutturale all’orizzonte. Per evitare, almeno il prossimo anno, di tornare bruscamente alle discusse norme della legge Fornero, ecco nella bozza della legge di Bilancio 2022, l’introduzione del meccanismo denominato Quota 102.
Anticipiamo che Quota 102 è da intendersi come un sistema di durata temporanea, pari a 12 mesi, che se sarà confermato dal Parlamento, entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2022. Vediamo in sintesi in che cosa consiste.
Riforma pensioni: Quota 102 al posto di Quota 100
Parlare di vera e propria riforma pensioni, con riferimento a Quota 102, appare improprio, in quanto ad un meccanismo temporaneo di durata triennale, ossia l’esperimento voluto dalla Lega e denominato Quota 100, si sostituisce ora un meccanismo altrettanto provvisorio, di durata annuale, che intende in qualche modo riavvicinare allo schema della legge Fornero in modo più graduale e senza fare subito i conti con il temuto scalone del provvedimento di ambito pensionistico, varato nel 2012.
Ovviamente, ciò salvo una eventuale riforma pensioni strutturale che, però, al momento pare di ardua attuazione.
L’addio a Quota 100 era già stato annunciato dal Premier Mario Draghi alcuni mesi fa, perciò ormai era cosa scontata. D’altronde anche le Istituzioni UE hanno raccomandato più volte all’Italia di ripensare il sistema pensionistico su nuove basi e criteri, superando l’esperimento di Quota 100.
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Come funziona Quota 102 in breve
Spiegare in sintesi come funziona il meccanismo di Quota 102, introdotto dalla squadra di Governo nella Legge di Bilancio 2022, non è complicato. Si tratta di una formula che permette al lavoratore che abbia maturato i requisiti, un’uscita dal mondo del lavoro:
- a 64 anni di età anagrafica;
- con 38 di contributi regolarmente versati.
A queste condizioni, si può andare in pensione un paio d’anni dopo rispetto al meccanismo di Quota 100 – 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi pagati. Ma ben prima di quanto previsto dalle discusse regole della legge Fornero, ovvero 67 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi regolarmente versati. E tutto ciò in attesa di una massiccia riforma pensioni, che tarda ad arrivare.
Lo rimarchiamo: si tratta di una misura provvisoria, che con tutta probabilità – in base a quanto è noto al momento – dovrebbe rimanere in vigore esclusivamente per l’anno prossimo. Per il 2023, come accennato, dovremmo assistere al ritorno all’applicazione del provvedimento voluto dalla Ministra del Lavoro del Governo Monti.
Ricordiamo infine che Quota 102 è per ora soltanto un progetto, che dovrà ricevere il via libera dal Parlamento, dopo la fase di discussione alla Camera e al Senato. Solo così sarà in vigore per tutto il 2022.
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