Pensioni, Opzione Donna 2022: salta l’innalzamento dell’età anagrafica

Pubblicato il 9 Novembre 2021 alle 08:30 Autore: Guglielmo Sano
Pensioni, Opzione Donna 2022: salta l’innalzamento dell’età anagrafica

Pensioni, Opzione Donna 2022: salta l’innalzamento dell’età anagrafica

Opzione Donna 2022: nel testo dalla Legge di Bilancio che sarà esaminato dal Parlamento è stato eliminato l’innalzamento dell’età anagrafica. Tra i requisiti richiesti alle lavoratrici per usufruire della modalità di pensionamento anticipato non compare più il compimento dei 60 anni di età.

Pensioni, Opzione Donna 2022: salta l’innalzamento dell’età anagrafica

Opzione Donna 2022: per le lavoratrici che intendono usufruire della modalità di pensionamento anticipato, anche l’anno prossimo, previsto come requisito fondamentale, oltre al versamento di un minimo di 35 anni di contributi, l’aver compiuto 58 anni di età (se dipendenti, 59 anni nel caso delle lavoratici autonome). Dunque, eliminato dal testo della Legge di Bilancio per il 2022 che verrà esaminato dal Parlamento l’innalzamento della soglia precedentemente fissato a 60 anni (per le dipendenti, 61 anni di età per le lavoratrici autonome) in Consiglio dei Ministri.

Praticamente tutte le forze di maggioranza, sulla stessa linea dei sindacati, hanno fatto pressione sull’esecutivo perché non venissero modificati i requisiti d’accesso a Opzione Donna: con il passo indietro del Governo, Opzione Donna sarà prorogata per un altro anno senza modifiche allo schema attuale (che prevede il calcolo dell’assegno previdenziale attraverso un sistema interamente contributivo).

Dal 2023 pensioni anticipate col contributivo per tutti?

Opzione 2022: con l’approvazione della Legge di Bilancio per il prossimo anno dovrebbe scattare non solo la proroga della modalità di pre-pensionamento dedicata alle lavoratrici ma anche dell’Ape Sociale in versione estesa a nuove categorie di lavoratori “gravosi”. A queste si affiancherà Quota 102 che permetterà alla generalità dei lavoratori di uscire dal lavoro a 64 anni di età se si sono versati almeno 38 anni di contributi.  

In pratica, ogni riassetto complessivo del sistema previdenziale italiano sembra rimandato al 2023: nelle prossime settimane il Governo Draghi inaugurerà un tavolo di confronto sul tema con le parti sociali. Secondo le prime anticipazioni della stampa specializzata, la base da cui intende partire lo stesso Presidente del Consiglio Draghi proprio il calcolo dell’assegno interamente col contributivo utilizzato per il pensionamento con Opzione Donna 2022: dal 2023  – quando dovrebbe tornare a pieno regime la Legge Fornero – potrebbe essere utilizzato per tutte le forme di pensionamento anticipato, sembra che questa potrebbe essere una delle proposte del capo dell’esecutivo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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