Vaccino bambini under 12: Ema decide a fine novembre. Le ultime notizie

Vaccino bambini under 12: Ema decide a fine novembre. Le ultime notizie

Vaccino bambini under 12: Ema decide a fine novembre. Le ultime notizie

Vaccino bambini: l’Ema, l’Agenzia del Farmaco Europea, si pronuncerà sulla somministrazione per gli under 12 a fine novembre, un po’ in anticipo rispetto alle previsioni. La possibilità di vaccinare anche i più piccoli viene ritenuta uno snodo fondamentale per bloccare la catena dei contagi dalle autorità politico sanitarie.

Vaccino bambini: Ema decide a fine novembre sulla somministrazione agli under 12

Vaccino bambini: l’Ema, l’Agenzia del farmaco europea, deciderà in merito alle somministrazioni per gli under 12 entro fine novembre, un po’ in anticipo rispetto alle previsioni per cui l’Autority avrebbe aspettato almeno il prossimo mese di dicembre per pronunciarsi in merito a una delle questioni più calde rispetto al contenimento dell’epidemia. A darne notizia è stato direttamente Giorgio Palù, Presidente dell’Aifa, l’agenzia del farmaco italiana.

“L’Ema prenderà una decisione sulla vaccinazione ai bambini il 29 novembre. Noi (l’Aifa, ndR) seguiremo quanto deciderà l’Ema” le parole di Palù nel corso di un recente intervento congiunto con il Governatore del Veneto Zaia.

Snodo chiave per bloccare le catene di contagio?

Vaccino bambini: la somministrazione per gli under 12 insieme a quella della dose booster sono i punti cardine della strategia di contenimento dell’epidemia non solo italiana. Nonostante il dibattito sulla necessità ma anche sull’opportunità dell’una come dell’altra sia ancora in corso, sembra ormai prevalere nella comunità scientifica il fronte che ne afferma la fondamentale importanza per mantenere la diffusione del coronavirus entro un margine tollerabile.

In particolare, chi ritiene importantissimo effettuare la somministrazione del vaccino anche per i bambini dagli 11 ai 5 anni – posizione condivisa anche dalla società dei pediatri italiani – sottolinea il ruolo chiave dei più piccoli nella trasmissione del virus (basti pensare all’esposizione al contagio – praticamente senza alcuna copertura – in ambito scolastico: l’infezione può essere facilmente trasmessa “a casa”). Insomma, secondo i sostenitori dell’ampliamento della platea dei vaccinabili, riuscire a immunizzare questa fascia d’età dovrebbe mettere ancora più al riparo dal contagio il resto della popolazione.

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