Trattato Quirinale: cos’è e perché è importante per i rapporti Italia-Francia?
Trattato Quirinale: venerdì 26 novembre 2021, il Presidente della Repubblica francese Macron e il Presidente del Consiglio italiano Draghi, alla presenza del Capo dello Stato Mattarella, hanno siglato un’intesa “per una collaborazione bilaterale rafforzata” tra Italia e Francia. I commentatori hanno definito l’accordo un’importante spartiacque nei rapporti – spesso difficili – tra i due paesi.
Trattato Quirinale: di cosa si tratta?
Trattato Quirinale: il Presidente della Repubblica francese Macron e il Presidente del Consiglio Draghi, alla presenza del Capo dello Stato Mattarella, hanno firmato un’intesa “per una cooperazione bilaterale rafforzata” tra Italia e Francia. I commentatori hanno definito l’evento piuttosto importante nel segnare uno spartiacque nei rapporti tra i due paesi, non sempre semplici, soprattutto, negli ultimi anni. D’altra parte, sempre secondo molti analisti, l’accordo potrebbe anche cambiare gli equilibri interni all’Unione Europea che, negli ultimi decenni in modo particolare, si sono basati sul cosiddetto asse “franco-tedesco”.
In teoria, la scelta del Quirinale come sede della firma, da qui la denominazione quasi gergale di “Trattato del Quirinale” è stata definita impropria da più parti: al Colle risiede il Presidente della Repubblica mentre l’accordo è stato sottoscritto tra i due organi esecutivi di Italia e Francia (insomma, sarebbe stato più “corretto” scegliere Palazzo Chigi). Tuttavia, non solo la stampa francese, ha voluto cogliere nel gesto un significato ben preciso: in breve, si sarebbe voluto instaurare un parallelismo con il Trattato dell’Eliseo sottoscritto nel 1963 tra il Presidente francese De Gaulle e l’allora Cancelliere della Germania Ovest Adenauer, poi rinnovato dal Trattato di Aquisgrana del 2019 firmato da Macron e la Merkel, con cui si fondava l’asse “franco-tedesco” che ha molto spesso dettato la linea alle istituzioni europee.
Perché è importante per i rapporti Italia-Francia e non solo?
Trattato Quirinale: anche se difficilmente la Francia metterà in discussione lo stretto legame politico-economiche con la Germania, con il “Trattato del Quirinale” non nasconde di voler aprirsi a nuove possibilità diplomatiche così da mantenere il proprio peso sulle scelte dell’Ue ora che il mandato di Angela Merkel è ormai concluso con tutte le incognite diplomatiche che ciò comporta (facile aspettarsi una Germania concentrata più che altro su questioni di politica interna nel prossimo futuro).
Dal canto dell’Italia il trattato non solo dovrebbe permettere di assumere un ruolo ancora più di spicco in Europa ma anche di coordinarsi in modo più efficiente con un paese che non solo è un partner strategico per molti aspetti (si pensi alla questione migratoria) ma anche, nel bene o nel male, il primo paese straniero per consistenza degli investimenti. L’accordo non è stato ancora reso noto in tutti i suoi dettagli (da sottolineare che il suo contenuto deve essere esaminato e approvato dai parlamenti italiano e francese prima di diventare operativo): quindi, ancora non si capisce bene se il suo valore sia per lo più simbolico oppure no. Tuttavia, si sa già che prevede momenti di confronto con cadenza regolare tra i membri dei governi italiano e francese così che i due paesi possano coordinarsi e possibilmente trovare una posizione comune sulle più pressanti tematiche che li riguardano.
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