Aliquote IRPEF: la riforma fiscale avvantaggia i ceti medi. Ecco come
L’Italia in questi mesi ha preso importanti impegni con l’Europa e per rispettarli ha bisogno di attuare il PNRR con una serie di riforme strutturali. Tra queste, la riforma fiscale, ossia un testo con cui il Governo Draghi intende intervenire in modo molto marcato sul sistema delle tasse nel nostro paese.
Una delle novità più importanti di questa riforma attiene alle aliquote IRPEF 2021, che subiranno una revisione nel 2022, con un appiattimento della curva per i ceti medi. Di seguito i dettagli di questo importante cambiamento, che ha la finalità di alleggerire la pressione fiscale su buona parte della popolazione, già duramente colpita dall’effetto combinato di pandemia e lockdown.
Aliquote IRPEF: l’attuale contesto di riferimento
Come è ben noto, l’IRPEF consiste in un’imposta sul reddito da lavoro delle persone fisiche. Tecnicamente, è un’imposta diretta, personale e progressiva che incide sul reddito da lavoro dipendente con 5 distinti scaglioni che si legano al reddito del soggetto attraverso 5 aliquote diverse. In sintesi abbiamo la seguente situazione:
- reddito compreso tra 0 e 15 mila euro: aliquota Irpef corrispondente al 23%;
- reddito tra 15.001 e 28mila euro. In dette circostanze l’aliquota Irpef che ricade sui contribuenti è del 27%;
- redditi tra 28.001 e 55mila euro. L’aliquota Irpef corrisponde al 38%;
- reddito da 55.001 a 75 mila euro. In detta ipotesi aliquota Irpef da versare sulla parte eccedente la quota di 55mila euro corrisponde al 41%;
- reddito oltre i 75mila euro, l’aliquota Irpef di riferimento è del 43%.
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Aliquote IRPEF 2022, da 5 a 4 aliquote: le novità
A spiegare cosa cambierà nel prossimo anno, è stato il viceministro al Mise Gilberto Pichetto, alla fine del tavolo di lavoro sulla riduzione della pressione fiscale, organizzato la scorsa settimana.
Come accennato, le nuove aliquote IRPEF 2022 saranno caratterizzate da una riduzione, passando dagli attuali 5 scaglioni ai 4 stabiliti dalle forze politiche di Governo, pienamente convergenti sul punto. In buona sostanza, vi sarà la cancellazione dell’aliquota IRPEF al 41% e il taglio di tre punti di quella del 38% che scende al 35%. Mentre per quanto riguarda i redditi fino a 15mila euro, permarranno con una aliquota al 23%. In sintesi questo sarà lo schema:
- redditi fino a 15mila euro: confermata l’aliquota al 23%;
- redditi tra 15.001 e 28mila euro: l’aliquota scende dal 27% al 25%;
- redditi nella forbice 28.001-50mila: l’aliquota scende dal 38% al 35%
- sopra i 50mila euro di reddito, si passa direttamente alla tassazione al 43%.
La revisione del sistema di tassazione delle persone fisiche, e quindi sostanzialmente dell’IRPEF, mira da un lato ad abbassare una pressione fiscale piuttosto alta, ma dall’altro a rendere più equo il sistema sul piano delle distinte fasce di reddito. Chi ha maggior reddito dovrà versare un’ammontare maggiore di tasse, chi appartiene al ceto medio e medio-basso pagherà un po’ meno: questo in sintesi il nuovo meccanismo ideato dal Governo Draghi.
Non solo nuove aliquote IRPEF: all’orizzonte la revisione delle detrazioni e della no tax area, ed anche l’eliminazione dell’IRAP per professionisti e imprese individuali.
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