Inflazione Italia: mai così alta dal 2008 nell’Eurozona. È un problema?

Pubblicato il 3 Dicembre 2021 alle 08:00 Autore: Guglielmo Sano
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Inflazione Italia: mai così alta dal 2008 nell’Eurozona. È un problema?

Inflazione Italia: il dato relativo all’inflazione nell’Eurozona continua a salire, ha già superato i livelli del 2008 e nel mese di novembre ha segnato l’aumento più significativo dal 1997 in poi, cioè da quando il suo andamento viene regolarmente monitorato. Circola una certa preoccupazione tra gli economisti ma dalla Banca Centrale Europea si predica tranquillità.

Inflazione Italia: mai così alta da luglio 2008

Inflazione Italia: la crescita dei prezzi che emerge dal confronto tra il dato che si riferisce a un determinato mese e quello registrato nello stesso mese dell’anno precedente, per semplicità, il tasso di inflazione continua a crescere nell’Eurozona. Nel mese di novembre, secondo le ultime stime Ue, dovrebbe aver segnato l’aumento più significativo da quando ne viene tracciato l’andamento, cioè dal 1997.

Ancora non sono stati resi noti i dati ufficiali che ne delineano l’andamento su base annua, tuttavia, guardando l’inflazione nei paesi che hanno adottato l’Euro nel loro complesso, l’incremento dovrebbe attestarsi tra il 4,1% e il 4,5%. Superato il livello più alto mai registrato risalente al luglio 2008, più o meno quando cominciarono ad essere avvertiti anche in Europa gli effetti della crisi dei Mutui Subprime scoppiata negli Usa qualche mese prima.

Da cosa è causato l’incremento?

Inflazione Italia: gli ultimi dati che fotografano l’andamento del tasso nel nostro paese sono di ottobre, quando venne registrato un incremento del 3% (mezzo punto di percentuale in più rispetto al mese precedente). Detto ciò, nonostante l’obiettivo fosse quello di mantenere l’inflazione dell’Eurozona sotto il 2%, la BCE invita alla tranquillità: l’incremento degli ultimi mesi dovrebbe tornare entro livelli normali da inizio 2022, senza necessità di alcun intervento da parte della Banca Centrale o almeno così ha affermato la sua Presidente Christine Lagarde.

La causa dell’aumento dell’inflazione, principalmente, la grande quantità di denaro immessa nell’economia dai governi per contrastare i contraccolpi della pandemia. Quando il denaro immesso nell’economia aumenta in modo ingente, la moneta tende a svalutarsi, di conseguenza, salgono i prezzi, quindi, il costo della vita. È un meccanismo che gli economisti conoscono bene: per questo motivo non ci sarebbe da allarmarsi. Insomma, un incremento dell’inflazione era ampiamente previsto.

D’altra parte, la crisi energetica – con aumento consistente dei costi dell’energia elettrica, dovuto a sua volta a un aumento dei costi delle materie prime (gas e derivati del petrolio) – che ha colpito in particolare l’Europa e la crisi della catena logistica (in breve, la produzione e i rifornimenti non riescono a stare al passo della domanda di beni: portando a un aumento del loro costo) hanno reso ancora più “pesante” l’impennata del costo della vita.  

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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