Veneto zona gialla entro Natale. Anche la Calabria cambia colore?
Veneto zona gialla entro Natale. Anche la Calabria cambia colore?
Veneto zona gialla entro Natale: è più di un’ipotesi secondo il governatore Zaia. Se i dati epidemiologici si confermeranno sugli attuali trend difficilmente la regione eviterà il passaggio alla fascia di rischio superiore. Lasciando il Nord-Est, in peggioramento anche i numeri della Calabria.
Veneto zona gialla entro Natale: i dati della regione
Veneto zona gialla entro Natale: “se guardiamo in prospettiva e manteniamo questi incrementi quotidiani sicuramente per Natale il Veneto sarà in zona gialla” ha dichiarato in uno dei suoi ultimi interventi tv il governatore Zaia. Quest’ultimo ha definito “inesorabile” la crescita dei dati epidemiologici: “abbiamo un quarto dei ricoverati rispetto alle precedenti ondate” ma i numeri “restano da zona gialla” ha sottolineato sempre Zaia.
I parametri che il Veneto ha ormai superato sono l’incidenza dei nuovi positivi su base settimanale (oltre 50 su 100mila), il tasso di occupazione dei posti in reparto ordinario (ora all’11%): ancora sotto i livelli della zona gialla, invece, il tasso dei posti occupati nei reparti di terapia intensiva (al 12%, il cambio di “colore” avviene al 15%).
Anche la Calabria verso il cambio di colore
Veneto zona gialla entro Natale: lasciando il Nord-Est, dove sono già passate in “giallo” il Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano, anche una regione meridionale si appresta a superare le soglie fissate per rimanere in zona bianca. Si tratta della Calabria: l’incidenza dei contagiati ha superato abbondantemente la soglia dei 50 ogni 100mila abitanti (attestandosi oltre 100), i ricoveri ordinari si muovono intorno al 15%, solo le terapie intensive restano entro i parametri della zona bianca (ma i posti letto occupati si stanno avvicinando velocemente al 10%).
Altra situazione al limite quella delle Marche: l’incidenza si muove attorno ai 190 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione delle terapie intensive ha oltrepassato la soglia del 10%, solo quello dei ricoveri ordinari rimane per il momento sotto controllo.
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