Green pass Italia: come si muovono gli altri paesi sull’obbligo vaccinale
Green pass Italia: da qualche giorno è entrato in vigore il certificato “a doppia velocità”, nonostante il peso della misura la scelta delle autorità politico-sanitarie italiane si sta mostrando come una delle più “prudenti” a livello europeo. Molti altri paesi europei e non, infatti, si stanno orientando verso provvedimenti molto più rigidi per i non vaccinati.
Green pass Italia: una delle misure più “leggere” al mondo?
Green pass Italia: il Governo Draghi ha previsto l’obbligo di munirsi del documento per poter accedere ai luoghi di lavoro ormai da diverse settimane. Il provvedimento a lungo è stato ritenuto a ragione uno dei più rigidi interventi di contenimento dell’epidemia a livello globale. Di recente l’esecutivo ha anche previsto un certificato a doppia velocità: da una parte quello rilasciato a seguito di vaccinazione e recente guarigione dal Covid che permette (nelle fasce di rischio più “basse”) di accedere alla socialità, dall’altra, quello rilasciato a seguito di tampone negativo che in sostanza consente soltanto di recarsi a lavoro e utilizzare i mezzi pubblici. Altro puntello a un sistema già rigido.
Nonostante queste stringenti regole la normativa anti-contagio italiana da una delle più rigide è diventata una di quelle più “prudenti” allargando lo sguardo all’Europa (ma non solo): ad eccezione del Regno Unito, che ha sempre tenuto un atteggiamento più “permissivo” rispetto al resto del mondo (anche se il premier Johnson in queste ore ha annunciato una nuova stretta anti Variante Omicron), diversi paesi Ue stanno introducendo limitazioni molto pesanti per chi continua a non vaccinarsi.
Cosa fanno Germania, Austria e Grecia?
Green pass Italia: basti pensare come in Austria, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, verrà introdotto l’obbligo vaccinale dal primo febbraio in poi per tutti gli over 14. Chi non si vaccina ogni tre mesi verrà multato per un importo pari a 600 euro (in caso di prolungata inottemperanza scatta una mora di 3.600 euro). Tra l’altro, il governo di Vienna ha deciso che dopo la scadenza per la generalità della popolazione, da lunedì 12 dicembre i non vaccinati resteranno in lockdown (in pratica, potranno uscire di casa solo per lavoro, salute e urgenze improrogabili).
Anche in Germania, stando a quello che ha affermato nelle ultime settimane il Cancelliere Scholz, dovrebbe essere introdotto l’obbligo vaccinale a partire da inizio febbraio o inizio marzo. Poi c’è il caso della Grecia: dal 16 gennaio, previsa una multa di 100 euro al mese per tutti gli over 60 che non si vaccinano in terra ellenica. Al di là di queste misure straordinarie, altri paesi come Francia e Polonia si sono dotate di strumenti molto simili quelli messi in campo in Italia: quindi, obbligo vaccinale per personale sanitario e forze dell’ordine, pass per accedere ai luoghi di lavoro (solo in Francia). Anche il Regno Unito dovrebbe prendere prevedere l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario ma non prima di aprile 2022.
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