Dichiarazione ISEE sbagliata: quali sono le conseguenze?
In un periodo fortemente caratterizzato da bonus e agevolazioni, l’ISEE assume un valore fondamentale. Detto documento ha la peculiarità di individuare con precisione la situazione economica del nucleo familiare in un dato momento.
Soltanto grazie all’ISEE i privati cittadini possono accedere ad una varietà di aiuti e prestazioni diverse, ma la domanda a cui cercheremo di dare una risposta di seguito, attiene alle conseguenze derivanti da una dichiarazione ISEE sbagliata. Che cosa succede in caso di errori? Vi sono sanzioni? E se sì, quali? Scopriamolo.
Dichiarazione ISEE sbagliata: rischio sanzioni amministrative o penali
Il calcolo dell’ISEE, e dunque la dichiarazione ISEE, si fonda sui dati inclusi nella DSU – ossia la dichiarazione Sostitutiva Unica – perciò se nella DSU sono contenuti errori, o vi sono inesattezze o informazioni incomplete, conseguentemente anche la dichiarazione ISEE sarà errata.
In dette circostanze, l’INPS spedisce una comunicazione per domandare al contribuente di precisare e dunque correggere la situazione economica indicata in modo sbagliato o incompleto. Laddove il contribuente non rettifichi, sarà costretto a subire sanzioni, le quali possono essere di natura amministrativa o penale. Ecco la distinzione:
- le sanzioni amministrative sono inflitte da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 25.822 euro, ma non possono oltrepassare il triplo del beneficio ottenuto con l’ISEE sbagliato;
- In ipotesi di indebito ottenimento di benefici non spettanti dallo Stato o da altri enti pubblici, laddove l’ammontare percepito sia al di sopra di 3.999,96 euro, si entra nel penale con il rischio della reclusione da sei mesi a tre anni.
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Isee sbagliato: quali sono le pene indirette?
Non è finita qui. Alle sanzioni previste dalla legge, appena citate, si aggiungono le pene indirette, legate alla perdita dei benefici conseguiti con la dichiarazione Isee non corretta.
In buona sostanza, le agevolazioni assegnate saranno revocate e l’Amministrazione si occuperà del recupero di quanto versato al beneficiario o gli domanderà di pagare la differenza indebitamente fruita. Pensiamo ad un esempio tipico, come quello degli sconti sulle tasse dell’università.
Concludendo, ricordiamo altresì che è possibile correggere gli errori dell’ISEE, in uno dei due modi seguenti:
- con un modello integrativo FC3, che è uno specifico modello con cui indicare i dati mancanti;
- rifacendo l’iter dal principio, dunque realizzando di nuovo la DSU, ossia ricompilando l’autocertificazione, correggendo i dati errati, incompleti o mendaci. In questo modo la dichiarazione ISEE sarà finalmente corretta.
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