Tamponi farmacia: cresce domanda in vista del Natale. Sono affidabili?
Tamponi farmacia: in occasione delle festività natalizie famiglie e amici tornano a incontrarsi. In tempi di pandemia molti scelgono di sottoporsi prima a un test fai da te per escludere la possibilità di contagiare i propri cari. L’allarme dei farmacisti: la pratica, seppur encomiabile, per molti versi comporta dei rischi non trascurabili.
Tamponi farmacia: cresce la domanda di test fai da te in vista del Natale
Tamponi farmacia: la crescita della domanda di test “fai da te” ha cominciato a crescere in modo sensibile. Il fenomeno si è già osservato nel corso delle festività natalizie dello scorso anno, le prime nel quadro dell’epidemia di Covid: in vista delle riunioni con parenti e amici ci si sottopone – in autonomia – a un test così da escludere il contagio dei propri cari. D’altronde, i tamponi sono acquistabili per una cifra non superiore ai 20 euro e, chiaramente, si possono fare anche a casa propria, tra l’altro, il risultato si conosce in meno di mezz’ora.
Insomma, una pratica che ha molti vantaggi, quindi, ma che presenta anche molti rischi secondo farmacisti e virologi. Innanzitutto, quello che riguarda proprio il risultato che gli esperti giudicano affidabile solo nella misura del 50% (elemento precisato anche sulle confezioni dei test). Inoltre, in caso di esito positivo sono molto pochi coloro che si autodenunciano alle autorità sanitarie (attivando di conseguenza il tracciamento).
Una “falla” nel contenimento dell’epidemia
Tamponi farmacia: insomma, ancor di più in vista delle festività natalizie, quello dei test in auto-somministrazione potrebbe comportare grossi problemi sul fronte del contenimento dell’epidemia avvertono le associazioni dei farmacisti. Niente panico, d’altra parte, quello dei tamponi fai da te potrebbe rappresentare una vera e propria “falla” nella strategia di contenimento dell’epidemia messa in campo dal Ministero della Salute.
Dunque, nonostante sia comunque encomiabile l’iniziativa di controllarsi in autonomia (e considerando che finora la proposta delle Regioni di legare la comunicazione del risultato al database delle aziende sanitarie è rimasta solo sulla carta), gli esperti raccomandano di non utilizzare i tamponi acquistati in farmacia e poi effettuati a casa come unica fonte di diagnosi e, in ogni caso, di usarli solo quando non è possibile svolgere esami più approfonditi o comunque sotto il controllo di un professionista.
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