Presidente della Repubblica: Silvio Berlusconi a pochissimi voti dal Colle?
Presidente della Repubblica: Silvio Berlusconi a pochissimi voti dal Colle?
Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica? In mancanza di nomi “forti”, mentre si allontana sempre di più l’ipotesi di un secondo mandato di Mattarella e, almeno per il momento, Mario Draghi resiste alle forze politiche che lo “tirano per la giacca”, Il centrodestra si mostra sempre più compatto sul nome del leader di Forza Italia.
Presidente della Repubblica: Silvio Berlusconi a pochissimi voti dal Colle?
Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica? Dopo detti e non detti nelle ultime settimane, alla festa di Atreju che ha visto riunirsi lo schieramento, Il centrodestra ha voluto mostrarsi decisamente compatto sulla candidatura del leader di Forza Italia. In mancanza di nomi “forti”, con Mattarella che non ha mai perso occasione per dichiarare la propria contrarietà a un secondo mandato e Draghi che con fermezza sta resistendo ai corteggiamenti provenienti da più parti, non è da escludere che alla fine la candidatura dell’ex Presidente del Consiglio prenda davvero corpo.
Negli ultimi giorni, dagli oltre 50 voti che gli mancavano, il Cavaliere avrebbe fatto degli importanti passi avanti nella Corsa al Quirinale secondo le stime più o meno informali che circolano sulla stampa in questi giorni. Gli mancherebbero, infatti, una manciata di consensi, forse meno di 15 per salire al Colle. Certo è però che questi calcoli non tengono conto di un fattore fondamentale per ogni votazione che si svolge con scrutinio segreto, cioè la possibilità di “tradimento” da parte dei cosiddetti franchi tiratori.
Fondamentale sarà la quarta votazione
Posto questo, Silvio Berlusconi effettivamente pare avere qualche chance di essere eletto Presidente della Repubblica. Secondo i commentatori, fondamentale sarà la quarta votazione in questo senso, quella in cui dovrebbero uscire i primi nomi dei “papabili” come quello di Marta Cartabia e Pier Ferdinando Casini. Solo allora, prevedono diversi esperti, si constaterà l’effettiva compattezza del centrodestra.
La previsione è dunque che se lo schieramento si mostrerà coeso mancheranno pochissimi voti al Cavaliere: a quel punto, come è suo stile, Berlusconi dovrebbe far partire una campagna di convincimento difficilmente aggirabile considerando che l’asse Pd-M5S non ha trovato un candidato da opporgli. Dem e pentastellati non hanno trovato una convergenza su Amato e tantomeno su Casini: quest’ultimo, d’altra parte, potrebbe trovare l’appoggio Pd dopo 6-7 chiamate senza esito. Possibile che il Movimento chiami in causa gli iscritti per trovare un potenziale candidato.
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