Sondaggi elettorali Swg, il Pd cresce ancora e raggiunge il 22,1%
Sondaggi elettorali Swg, il Pd cresce ancora e raggiunge il 22,1%
L’aumento del Pd nelle intenzioni di voto dei sondaggi elettorali era cominciato all’indomani delle elezioni comunali che avevano regalato la vittoria al centrosinistra almeno nelle maggiori città italiane, ed è poi proseguito nel tempo. Per Swg è stato così importante da portare il partito di Letta vicino ai livelli delle elezioni europee, prima della scissione di Italia Viva e Azione.
Oggi raggiunge infatti il 22,1%, in crescita del 0,6% in una settimana, e allunga il vantaggio su Fratelli d’Italia, che comunque sale di quattro decimi al 20,2%.
Se però guardiamo i dati dal punto di vista delle coalizioni, ecco che il panorama appare meno roseo per il centrosinistra nel suo complesso. perché il Movimento 5 Stelle perde più di quanto il Pd guadagni, ovvero lo 0,8%, e scivola al 14,3%. E anche Articolo 1 e Sinistra Italiana non migliorano le proprie posizioni, guadagnano l’uno il decimale che perde l’altro, e andando al 2,3% e 2,2%.
Non se la cavano bene neanche altri potenziali alleati del Pd, ovvero Azione, in discesa di due decimali al 3,8%, Italia Viva, giù del 0,4% al 2,1%, +Europa, che pure perde uno 0,4% e finisce all’1,5%. Bene solo i Verdi, su del 0,2% al 2,5%
La sensazione è che il Pd in realtà stia assorbendo, come in altre fasi della storia politica del Paese, il voto dei partiti a lui vicini, ma senza che vi sia un determinante incremento della sua area.
A testimonianza di questo vi è la crescita, questa settimana di tutti i partiti di centrodestra, non solo di Fratelli d’Italia. La Lega, per esempio, torna al 19% guadagnando mezzo punto, mentre Forza Italia va dal 7,3% al 7,7%
Sondaggi elettorali Swg, il 46% degli italiani è in disaccordo con lo sciopero
Le altre domande di questi sondaggi elettorali riguardano il pensiero degli elettori sulla manovra economica del governo. E si conferma come questo esecutivo goda di maggiore sostegno dei due precedenti. Infatti il voto medio è di 5,8, che sale a 6,8 nel caso degli elettori Pd, a 6,3 in quello di Forza Italia, a 6 se prendiamo in esame leghisti e pentastellati, mentre danno una leggera insufficienza coloro che votano Fratelli d’Italia. Più negativo il giudizio degli indecisi, 5,4.
In particolare sarebbe stato gradito il contributo di solidarietà di chi ha un reddito superiore a 75mila euro proposto da Draghi e non accettato da gran parte dei partiti, quello che avrebbe congelato il taglio delle imposte per i più ricchi. Il 55% ha trovato questa proposta positiva, in particolare gli elettori di Pd e Movimento 5 Stelle, mentre per il 25%, che sale al 30% e 34% tra chi vota Lega e Fratelli d’Italia, non è una buona idea.
Tra l’altro nonostante la riforma fiscale vi è comunque un 28% degli italiani, sempre secondo i sondaggi elettorali di Swg, che è convinto di dover pagare l’anno prossimo più tasse. Ma erano il 49% due anni fa.
Al contrario il 35% crede che ne pagherà in misura uguale, mentre il 20% pensa di doverne versare meno, una percentuale i aumento rispetto al 6% del 2019.
Il 45% ritiene che il taglio di 7 miliardi dell’Irpef e di un miliardo dell’Irap sia stata una mossa corretta, mentre si equivalgono quelli che pensano sia stata sbilanciata perché si sarebbe dovuto destinare tutto ai contribuenti e quelli che sia sì sbilanciata, ma perché alle imprese sarebbe dovuto andare di più
In ogni caso per protestare contro la riforma fiscale i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale del 16 dicembre, ma senza incontrare il favore della maggioranza degli italiani secondo l’ultimo dei sondaggi elettorali di Swg. È d0accordo il 31%, che raggiunge il 44% tra gli elettori del Movimento 5 Stelle, ma si ferma al 34% tra quello del Pd, mentre il 46% è contrario, percentuale che diventa del 60% tra i leghisti.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo Cati-Cami-Cawi su 800 soggetti tra il 7 e il 10 dicembre, e su 1200 tra il 7 e il 13 dicembre nel caso delle intenzioni di voto
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