Stato di emergenza: cosa cambia dopo la proroga fino a fine marzo?
Attivato a partire da gennaio 2020 e poi rinnovato di sei mesi in sei mesi, il Governo Draghi ha scelto di prolungare lo stato di emergenza almeno fino al 31 marzo 2022. Quali sono gli effetti concreti della proroga dello strumento?
Stato di emergenza: cosa cambia dopo la proroga fino a fine marzo?
Stato di emergenza: lo strumento è stato attivato dal Governo Conte II per fronteggiare la pandemia di Covid nell’ormai lontano gennaio 2020. Grazie al regime speciale è stato possibile istituire la struttura commissariale che tuttora gestisce il contenimento dell’epidemia: ora è guidata dal Generale Figliuolo.
In virtù del decreto che prolunga la validità dello strumento fino a tutto marzo 2022, tale struttura potrà continuare ad avvalersi di procedure velocizzate soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di materiale sanitario e vaccini in particolare (anche se di fatto con lo stato di emergenza non è obbligatoria spesso è stata comunque scelta la strada della gara d’appalto per effettuare gli acquisti). Sempre grazie al regime speciale è stato possibile istituire il Comitato tecnico scientifico
Conferma per colori regioni e “doppio” Pass
Fino a quando durerà lo stato di emergenza poi si potranno continuare a imporre misure restrittive riguardanti la circolazione delle persone e la chiusura delle attività economiche via Dpcm: quarantena, obbligo di indossare la mascherina, il sistema “a colori”, il Green pass “a doppia velocità” ma anche la calmierazione dei prezzi dei tamponi sono tutte misure che sono consentite dallo strumento giuridico.
Allo stesso modo, insieme al regime emergenziale vengono prorogate alcune misure a favore dei lavoratori come il congedo parentale al 50% per i genitori con figli in quarantena così come lo smart working per i lavoratori “fragili”.
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