Dal tetto del mondo all’ennesimo esonero: la spirale autodistruttiva del Manchester United
Qualche giorno fa, nel vedere il Manchester United subire l’ennesima cocente sconfitta in campionato (4-1 contro il Watford di di Claudio Ranieri), in molti hanno probabilmente pensato a come, nel giro di pochi anni, il Manchester United sia ormai la pallida imitazione di quello squadrone che seminava il panico in giro per l’Europa dagli anni 90 fino ai primi 2000.
Cosa è successo? Difficile dirlo. Considerato l’ottima salute economica di cui il club storicamente gode, le condizioni per continuare a vincere anche dopo il ritiro di Sir Alex Ferguson c’erano davvero tutte.
Invece niente a fare. Ole Gunnar Solskjær è solo l’ultimo di una lunga serie di esoneri prestigiosi.
Si dice che per capire e recuperare da ogni fallimento sia necessario guardarsi indietro, andando a esaminare con lucidità i motivi che hanno portato a questa o a quella debacle.
Nello sport, così come nella vita, non è necessariamente un problema “andare in tilt”. È importante però capire, e sviluppare una serie di strategie che ci consentano di programmare un percorso con cui ritornare al successo al più presto.
Ecco quindi un breve riassunto degli ultimi 30 anni dei Red Devils, nella speranza che possano presto ritornare a essere la corazzata che tutti abbiamo ammirato per tanto tempo.
Sir Alex Ferguson (1986 – 2013)
La “golden age” del Manchester United. Dopo essersi messo in mostra alla guida dell’Aberdeen con la vittoria di ben tre campionati scozzesi e con un sensazionale trionfo in Europa League nell’1983, Sir Alex prende in mano le redini del Manchester United conducendolo a una serie quasi infinita di trionfi: 13 campionati, cinque coppe FA e, soprattutto, due Champions League.
Moltissimi campioni assoluti della storia del calcio hanno fatto un ulteriore salto di qualità grazie alla sua preziosa guida: da Yorke e Cole, passando per Giggs e Scholes, fino ad arrivare a Rooney e Cristiano Ronaldo.
Durante il recente 5-0 subito dallo United contro il Liverpool, è stato visto sbuffare vistosamente in tribuna e c’è chi sostiene che il suo parere conti ancora moltissimo nella scelta del nuovo allenatore.
David Moyes (2013-2014)
L’attuale allenatore del West Ham (oggi quarto), era stato scelto, proprio in accordo con Sir Alex, come il perfetto manager per proseguire con quell’inarrestabile ciclo di vittorie.
Nonostante alla guida dei Red Devils Moyes abbia visto il suo primo trofeo professionistico (la Community Shield ai danni del Wigan), l’esperienza si rivelerà un fiasco, concludendosi ben prima della fine del campionato. La squadra passerà quindi a Ryan Giggs fino a fine stagione.
Visti gli attuali successi dell’allenatore scozzese (di Glasgow, proprio come Ferguson), viene il dubbio che alla dirigenza dello United sia mancata un po’ di pazienza.
Louis Van Gaal (2014-2016)
Per due stagioni sarà l’istrionico tecnico olandese a provare a risollevare, con modesti risultati, le sorti del Manchester United.
Nonostante però l’ennesima campagna acquisti faraonica, in cui spiccano i 30 milioni spesi per Andare Herrera, i 40 per Luke Shaw e i quasi 80 per Angel Di Maria, la prima stagione si dimostra al di sotto delle aspettative, seppure in netto miglioramento rispetto alla stagione precedente: quarto posto, tre posizioni e sei punti in più.
Nella stagione seguente riesce a portare lo United alla vittoria della FA cup, ma ciò nonostante si mormora che lo spogliatoio sia in totale rottura con il tecnico e il suo staff. Fatale sarà in particolare la sconfitta per 3-0 subita contro il Tottenham a Londra.
José Mourinho (2016-2018)
Chi conosce la storia del leggendario allenatore portoghese, è a conoscenza del rumor secondo cui Mourinho abbia sempre sognato di diventare l’erede di Ferguson alla guida dello United. Non è un caso che negli storici battibecchi contro i colleghi ai tempi del Chelsea, non ci sia mai stato alcun momento di tensione con Sir Alex.
Lo United, sotto la guida del tecnico ex Inter, conosce il suo momento più vincente in epoca recente: un’Europa League, una Supercoppa inglese e una coppa d’Inghilterra.
Nonostante i successi, soprattutto nella prima parte del suo incarico, lo United stenta a fare quell’ulteriore salto di qualità, non riuscendo mai ad essere veramente in lotta per la conquista del titolo inglese.
Il rapporto con i Red Devils si interrompe così nel dicembre del 2018. La squadra passerà quindi ad un’ altra vecchia gloria del club per quello che, almeno inizialmente, doveva essere un incarico temporaneo: Ole Gunnar Solskjær.
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