Cosa fare in caso di contatto con positivo? Una guida veloce
La cosiddetta quarta ondata dell’epidemia di Covid sta investendo l’Europa. L’Italia vive una situazione migliore rispetto a molti altri paesi Ue, d’altra parte, i contagi crescono anche da noi. Cosa bisogna fare in caso di contatto con positivo? Una guida veloce
Contatto con positivo “a basso rischio”: cosa significa?
La quarta ondata dell’epidemia di Covid sta investendo l’Europa, tra l’altro, in concomitanza con le festività natalizie e di fine d’anno, occasione per eccellenza per riunioni con amici e parenti. A livello epidemiologico l’Italia attraversa una situazione migliore di molti altri paesi Ue, d’altra parte, anche nel nostro paese – visto l’aumento dei contagi – diviene sempre più importante ricordare cosa fare in caso di contatto con positivo al Sars Cov 2.
Le disposizioni di sicurezza cambiano a seconda del tipo di contatto: se si è svolto all’aperto, a una distanza superiore ai 2 metri e/o per meno di un quarto d’ora (anche al chiuso) si parla di contatto “a basso rischio” e sostanzialmente non è necessario attenersi a nessuna particolare regola (a meno che non insorgano sintomi assimilabili all’infezione da coronavirus). Molto diverso il discorso, invece, se il contatto è stato prolungato, ravvicinato e se si è svolto, principalmente, in luoghi chiusi. In tal caso si parla di contatto “stretto”.
Quarantena differenziata per vaccinati e non vaccinati
Contatto con positivo: se è stato “stretto” – cioè se si è svolta un’interazione prolungata, magari con contatto fisico, senza mascherina e così via, con una persona di cui si è accertata la positività al coronavirus – la prima cosa da fare è, dopo essersi posti in isolamento volontario, avvertire il proprio medico di base. Sarà quest’ultimo a valutare la situazione ed eventualmente a segnalare il caso – o a fornire tutte le informazioni per farlo – all’Autorità Sanitaria competente per territorio.
A questo punto tocca all’Asl comunicare l’avvio della quarantena, cioè il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione per monitorare l’eventuale comparsa di sintomi. La restrizione dura per 7 giorni nel caso si sia completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, in tutti gli altri casi dura per 10 giorni. Al termine del periodo di 7 o 10 giorni si pone termine alla quarantena con un tampone negativo. In tutti i casi, la quarantena può terminare, anche senza tampone, dopo 14 giorni.
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