Nel quadro dei bonus che saranno conservati nel 2022, abbiamo i nuovi bonus TV, che infatti sono stati recentemente oggetto di rifinanziamento da parte dell’Esecutivo.
Si tratta dei due bonus TV attivi, uno presente dal 2019 e l’altro da quest’anno dal 2021, che hanno la principale caratteristica di permette di conseguire uno sconto per comprare decoder e apparecchi televisivi, compatibili con i nuovi standard di trasmissione DVB-T2 – HEVC Main10. E’ la rivoluzione della TV digitale, che entrerà nel vivo a cominciare dal gennaio 2023.
Sul tavolo ben 68 milioni di euro che, almeno nelle intenzioni, serviranno a rendere meno onerosa la transizione alle nuove modalità di trasmissione, con un occhio di riguardo nei confronti delle fasce più deboli della popolazione.
Nuovi bonus e nuovi decoder: il ruolo di Poste Italiane
Nel quadro dei nuovi bonus e agevolazioni in materia di tv e standard di trasmissione evoluti, Poste Italiane sarà incaricata di consegnare – senza alcun costo – decoder di valore non al di sopra dei 30 euro ai soggetti aventi i seguenti requisiti:
- anziani over 70;
- titolari di una pensione al di sotto dei 20.000 euro annui.
Ciò è quanto previsto dal maxi emendamento alla manovra, presentato alla fine della scorsa settimana in Senato dal Governo. Intanto, Poste Italiane ha confermato l’accordo conseguito con il MISE.
I beneficiari saranno contattati proprio da Poste Italiane con una lettera: chi vorrà, potrà poi fare richiesta e ricevere gratis a casa il decoder.
Bonus separati: cos’è, requisiti e importo massimo
Nuovi bonus: fino a quando saranno disponibili?
Vero è che non è la prima volta che Poste Italiane collabora con l’Esecutivo per fornire dei servizi in assistenza delle fasce più deboli della popolazione. Già in passato la grande azienda italiana ha consegnato la pensione a casa degli aventi diritto.
Sopra abbiamo ricordato che i nuovi bonus TV sono il frutto di uno specifico intervento di rifinanziamento da parte del Governo, ma fino a quando dureranno? Ebbene, i bonus TV sono applicabili fino al 31 dicembre del prossimo anno o comunque entro l’esaurimento delle risorse. Ma vedremo se nel 2022 il Governo intenderà intervenire nuovamente in questa direzione.
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