Variante omicron causa sintomi più lievi? Gli ultimi studi

Variante omicron causa sintomi più lievi? Gli ultimi studi

Variante omicron causa sintomi più lievi? Gli ultimi studi

Secondo nuovi studi condotti nel Regno Unito, dove la sua diffusione sta avendo un impatto devastante, la variante omicron anche se in grado di trasmettersi più facilmente rispetto alla delta porta molto meno spesso a sviluppare una forma severa di Covid. Una panoramica delle più recenti evidenze scientifiche in merito alla questione.

Variante Omicron causa sintomi più lievi?

Recenti studi condotti dall’Agenzia sanitaria nazionale del Regno Unito (UKHSA), in pratica, l’Istituto Superiore di Sanità britannico, sembrano suggerire come il contagio da variante omicron comporti un rischio del 50-70% inferiore di sviluppare forme severe del Covid rispetto all’infezione da variante delta. Si tratta di stime relative alla necessità di ricovero in reparto ordinario: per quanto riguarda, invece, il rischio di finire in terapia intensiva la percentuale pare essere del 30-45% inferiore.

L’impatto della mutazione individuata per la prima volta un mese fa circa nel Regno Unito si può definire fino a questo momento devastante. Nella giornata di giovedì 23 dicembre in terra britannica si sono registrati 120mila nuovi casi di positività, una cifra che fa quasi impallidire i 90mila nuovi casi francesi e tanto più i 45mila casi italiani (nonostante si tratti di picchi mai visti in entrambi i paesi sin dall’inizio dell’epidemia).

Con un trend di contagio così alto, nel Regno Unito non poteva non essere riscontrato anche un considerevole aumento dei ricoveri: d’altra parte, l’impennata seppur tutt’altro che trascurabile, è stata molto meno netta rispetto a quella trainata dalla diffusione di altre varianti con la delta in testa.

I vaccini influiscono su questa particolarità?

Che la variante omicron portasse allo sviluppo di forme lievi del Covid era un’ipotesi emersa già con i primi studi condotti in Sudafrica contestualmente alla sua comparsa. D’altra parte, il fatto che i casi analizzati riguardasse per lo più “giovani” aveva imposto molta cautela sul tema. Inoltre, non è ancora stato del tutto chiarito se lo sviluppo di sintomatologia per lo più lieve sia da imputare alle caratteristiche della variante o al fatto che si diffonda tra una popolazione con alti tassi di immunizzazione (per via della vaccinazione naturalmente ma anche della guarigione).

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