Quarantena Covid: verso riduzione per contatti stretti? Le ipotesi
Quarantena Covid: verso riduzione per contatti stretti? Le ipotesi
Quarantena Covid: all’esame delle autorità politico sanitarie l’ipotesi di ridurre il periodo di isolamento forzato. Con la repentina crescita dei contagi, trainata dalla Variante Omicron, la lunghezza del periodo (seppur già ridotta nel corso degli ultimi due anni) sta cominciando a causare diversi problemi a molti settori chiave per la stessa gestione della pandemia.
Quarantena Covid: sta diventando un problema?
Quarantena Covid: nella settimana post-natalizia si registrano oltre 500mila positivi in Italia. Un numero decisamente arrotondato al ribasso considerando che si stima come per ogni positivo accertato ce ne siano almeno altre 3-4 non ancora rilevati (potrebbero essere anche di più – fino a 5/10 – visto che la Variante Omicron sta dimostrando di essere decisamente più trasmissibile delle altre mutazioni note al momento). Inoltre, visto il periodo e le occasioni di riunione che comporta è facile ipotizzare che il numero dei positivi potrà presto aggirarsi oltre i 2 milioni per tenersi bassi (secondo alcune stime in isolamento potrebbero finire circa 10 milioni di italiani).
Queste persone o comunque la maggior parte, ovviamente, ma anche i loro “contatti stretti” (incontro avvenuto al chiuso per più di un quarto d’ora, in breve) dovranno quindi sottoporsi a un periodo di quarantena: al momento è fissato nella misura di 7 giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale, di 10 giorni per tutti gli altri (in entrambi i casi, al termine del periodo bisogna risultare negativi a un tampone). Tali regole, seppur finora giudicate pur che opportune, stanno però mostrando dei contraccolpi in diversi settori lavorativi (con interi uffici e reparti bloccati) compresi alcuni che rivestono un ruolo chiave per la stessa gestione dell’epidemia (dove spesso lo smart working non è in grado di risolvere le carenze di personale).
Verso riduzione per contatti stretti? Le ipotesi
Quarantena Covid: le autorità politico sanitarie ne stanno dunque valutando una revisione per evitare che la misura imposta per tutelare la salute pubblica “paralizzi” di fatto intere filiere produttive e centri nevralgici del sistema sanitario. All’esame del Cts diverse ipotesi: per esempio potrebbe essere ridotta tra i 3 e i 5 giorni per i “contatti stretti” con terza dose, tuttavia, sembra destinata al momento a prevalere la proposta del Ministero della Salute che vorrebbe la riduzione a 5 giorni (nonostante sia sul tavolo anche quella che la vorrebbe eliminare del tutto sempre per i contatti “stretti” con positivi).