Sondaggi elettorali Ipsos, da quali categorie sociali e generazioni è più votato ogni partito
Sondaggi elettorali Ipsos, da quali categorie sociali e generazioni è più votato ogni partito
La scorsa settimana Ipsos aveva pubblicato i propri sondaggi elettorali con le intenzioni di voto per ogni partito. Ora ha reso noto informazioni più dettagliate, che riguardano il profilo demografico, sociale e professionale degli elettori che preferiscono una formazione all’altra.
Un primo dato rilevante è la distribuzione del voto in base al genere. A fronte di partiti che sono preferiti in modo pressoché uguale da uomini e da donne abbiamo Azione e Italia Viva, che ricevono il 59% e il 61% del consenso dagli uomini, che però sono solo il 49,2% degli elettori. In generale nessuna lista, invece, risulta sfondare più tra le donne che tra gli uomini. Forse anche perché le prime tendono ad astenersi di più.
A livello di età il partito più giovane è il Movimento 5 Stelle, che prende il 29% dei consensi da chi ha meno di 35 anni, anche se questi sono solo il 20,9% di chi ha diritto di voto.
Azione è quello che vede, invece, i propri elettori essere maggiormente concentrati tra i 35-49enni. Fratelli d’Italia, poi, è il più sbilanciato verso il segmento dei 50-64enni, mentre il Pd verso i più anziani.
Il partito con gli elettori più istruiti è Azione, con il 35% dei voti che provengono da laureati, anche se questi sono solo il 16,6% di chi può recarsi alle urne. Italia Viva e M5S sono quelli in cui sono di più i diplomati, mentre la Lega è la formazione che ha più votanti con terza media o un titolo inferiore: sono il 53%.
Sondaggi elettorali Ipsos, il Pd è il partito con gli elettori più ricchi
Spostandoci sulla professione il partito con una maggiore presenza di imprenditori, liberi professionisti e dirigenti è Azione, tra cui arrivano al 17%, anche se sono il 6,2% dell’elettorato. Quello più in sintonia con commercianti, artigiani e autonomi è Fratelli d’Italia, mentre Sinistra Italiana, Articolo Uno e Italia Viva vedono la più grande concentrazione di impiegati e insegnanti.
Gli operai tifano, come si sa da tempo, soprattutto Lega, mentre i disoccupati raggiungono la densità più alta tra i pentastellati. E anche questa non è una novità. Ad andare relativamente più forte tra gli studenti, ovvero a vedere una loro maggiore presenza tra i propri elettori, sono i partiti che facevano parte di LeU. E non stupisce che ad avere più casalinghe tra i votanti è Forza Italia. È sempre stato così.
I pensionati preferiscono nettamente il Pd, costituiscono, infatti, il 29% di chi mette la croce sul suo simbolo, mentre sono il 23,6% di tutti gli italiani con diritto di voto.
Quali sono invece gli elettorati tra cui vi sono più persone con reddito elevato? E medio-alto? Nel primo caso si tratta di Italia Viva. Nel secondo quello del Pd. Nel complesso è questo il partito “dei ricchi”, visto che coloro che hanno introiti alti o medio-alti sono il 33,2% in generale, ma arrivano al 48% tra chi vota il partito di Letta. Conta molto, probabilmente, l’alta concentrazione di anziani, solitamente più benestanti dei giovani.
Azione, di nuovo, la formazione con la maggiore porzione del proprio elettorato appartenente al ceto medio. Mentre su quello medio-basso e basso hanno maggiore appeal il Movimento 5 Stelle e la Lega.
Se la distribuzione geografica appare abbastanza ovvia, con Lega più concentrata al Nord e il Movimento 5 Stelle al Sud, e il Pd a Nord Ovest e Centro-Nord, è interessante osservare quanto vanno a Messa, se ci vanno, gli elettori dei partiti. È Italia Viva il partito più “pio”. I praticanti, coloro che vanno ogni domenica in chiesa, sono solo il 16,7% degli elettori in generale, ma arrivano al 30% tra chi vota per la formazione di Renzi. È invece in Forza Italia che sono più numerosi quelli che a Messa ci vanno ogni mese oppure occasionalmente.
Chi in chiesa non va mai è particolarmente presente in Sinistra Italiana e Articolo 1, tra cui arrivano al 61%
Sondaggi elettorali Ipsos, i votanti di Fratelli d’Italia sono i più fedeli
I sondaggi elettorali di Ipsos ci parlano anche dei flussi di voto, ovvero cosa voterebbe ora coloro che avevano fatto una determinata scelta nel 2019. Ebbene, sono gli elettori di Fratelli d’Italia quelli che tendono a confermare maggiormente il voto: l’83,6% metterebbe ancora la croce sul partito. E del resto la grande crescita che ha avuto lo testimonia. Sceglierebbe Lega, invece, solo il 56,1% di chi lo aveva fatto due anni, fa quando ebbe l’exploit che la portò al 34%. Più di un quarto si sposterebbe su Fratelli d’Italia, come farebbe il 13% di chi aveva votato Forza Italia. Tra questi, però, il 62,3% rimarrebbe per il partito di Berlusconi.
All’incirca dello stesso tasso di conferma gode il Movimento 5 Stelle. Il 18,3% dei pentastellati del 2019, però, ora si asterrebbe. Due terzi dei democratici voterebbe ancora Pd, mentre il 3,2% Italia Viva e il 2,7% Azione, che dal Pd si erano poi staccati. Un 14,4% sarebbe indeciso o non voterebbe. Tra i tanti che si erano astenuti alle europee, poi, il 6,6% preferirebbe ora il Movimento 5 Stelle e il 6,4% il Pd. Meno il centrodestra, che allora aveva infatti fatto il pieno.
Questi sondaggi elettorali sono stati svolti con metodo Cati/Cami/Cawi tra il 2 settembre e il 22 dicembre su 31.400 interviste
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