Elezioni Presidente della Repubblica: una panoramica dei papabili
Elezioni Presidente della Repubblica: si avvicina il momento dell’elezione del successore di Sergio Mattarella al Colle. Escluso – ormai quasi del tutto – un secondo mandato del Capo dello Stato uscente: quali sono le opzioni più discusse sul nome del prossimo inquilino del Quirinale?
Elezioni Presidente della Repubblica: Mattarella bis o Draghi?
Elezioni Presidente della Repubblica: partiranno lunedì 24 gennaio le operazioni di voto che porteranno alla nomina del prossimo Capo dello Stato. Ormai sembra da escludere completamente – nonostante l’opzione riscuota tuttora un notevole consenso soprattutto in una parte dell’arco politico – un secondo mandato dell’uscente Sergio Mattarella. In parallelo, da tempo viene ritenuta molto probabile l’ipotesi che vede l’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi passare da Palazzo Chigi al Quirinale.
La strada della nomina di Mario Draghi è quella più solida al momento anche se presenta comunque diverse incognite: per esempio, chi lo potrebbe sostituire al vertice dell’esecutivo? La figura che verrà individuata riuscirebbe a tenere unita una maggioranza variegata come quella attuale? Detto ciò, è anche vero che convergere sul nome dell’ex Presidente Bce permetterebbe di terminare velocemente le trattative considerando l’autorevolezza, trasversalmente riconosciuta a livello di forze politiche, del personaggio.
Una panoramica degli “altri” papabili
Elezioni Presidente della Repubblica: sullo sfondo della corsa al Quirinale, dunque, Mattarella bis e nomina di Draghi; nel frattempo però prosegue il toto-nomi. La candidatura di Berlusconi è velocemente sfumata: il Cavaliere nonostante i conti “sulla carta” è apparso troppo esposto ai franchi tiratori. Altri nomi che potrebbero essere avanzati dal centrodestra: ha preso quota negli ultimi giorni quello di Giulio Tremonti (mentre quello della Presidente del Senato Casellati è stato velocemente scartato). Tra le righe, circola anche quello di Antonio Tajani.
Poche idee, invece, dal centrosinistra: su questo versante uno dei nomi che circolano con più insistenza è quello di Andrea Ricciardi. Proposto a più riprese anche quello di Giuliano Amato ma le sue quotazioni appaiono in discesa. Al contrario, alcuni commentatori ritengono in risalita quelle di Pierferdinando Casini, considerato uno dei pochi uomini “di garanzia” disponibili al momento. Stessa cosa si può dire, anche se la reazione è un po’ più tiepida nel centrodestra, per Paolo Gentiloni. Anche Vittorio Colao è finito tra i papabili in quota centrosinistra insieme a Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento di Intelligence, e Irene Tinagli, vicesegretaria Dem. Volendo ci sarebbe ancora sul tavolo anche l’opzione Marta Cartabia: tuttavia, sul Guardasigilli il veto del Movimento 5 Stelle è diventato concreto.
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