I gadget pubblicitari sempre indispensabili strumenti di marketing
I gadget pubblicitari sempre indispensabili strumenti di marketing
Quando si parla di marketing ai più vengono ormai in mente soprattutto gli strumenti digitali, la comunicazione sui social, i video virali, le infografiche, o tecniche più particolari come deep fake umoristici, e più recentemente vignette ironiche, sempre in rete o, un po’ più old style, su manifesti fisici.
Tuttavia non hanno mai perso importanza, e anzi ne rivestono ancora tantissima, gli oggetti fisici. In particolare i gadget, che le aziende usano per esempio per fare regali e omaggi a clienti già conquistati o potenziali.
I gadget pubblicitari hanno moltissimi vantaggi.
Tra questi l’enorme varietà e di conseguenza versatilità. Possono avere un valore di pochi euro o essere molto preziosi. Tra i primi vi possono essere portachiavi semplici ma simpatici e colorati, piuttosto che le classiche penne con il marchio dell’azienda, le borse in tela, e, in tempi di Covid, anche i gel disinfettanti.
Spesso non mancano chiavette Usb, ombrelli, bottiglie, mentre di livello medio sono taccuini, magliette, mini speaker e zainetti.
Mentre si sale di livello quando si selezionano oggetti di grandi marche, che le aziende che vogliono fare una comunicazione di grande impatto personalizzano e offrono ai clienti (o ai fornitori).
Parliamo di valigie, trolley e portafogli di pregio, oggetti di design, anche da arredamento.
In ogni caso, per ogni fascia di clientela che si sceglie come target, i gadget hanno lo stesso ruolo formidabile, che rimane intatto nel tempo
L’importanza dei gadget, il marchio dell’azienda sempre davanti agli occhi del cliente
Si tratta della possibilità, unica, di portare al partner, cliente o fornitore, l’immagine, il brand dell’azienda che ha selezionato il gadget.
Può sembrare banale, ma non lo è: sulla scrivania del dirigente giorno dopo giorno sarà presente la penna con il logo di chi l’ha regalata, diventa un simbolo noto, familiare.
Lo stesso può accadere con una pubblico più vasto, per intenderci se la funzione del gadget pubblicitario è B2C e non solo B2B, ovvero se deve servire ad avvicinare possibili consumatori. In questo senso il loro uso principale è durante eventi, fiere, manifestazioni, concerti. Si tratta di occasioni che sono diventate sempre più frequenti prima del Covid, e lo saranno di nuovo dopo.
I consumi in Italia e altrove sono sempre più esperienziali, si preferisce andare a sentire il proprio cantante preferito o a una kermesse enogastronomica che acquistare prodotti fisici, e queste occasioni sono perfette per aziende del mondo dello spettacolo o alimentari per comunicare la propria presenza attraverso piccoli oggetti, penne, ora anche mascherine.
Si tratta di simboli che rimangono in casa anche a lungo, diventano parte del paesaggio domestico, cui gli occhi e il cervello si abituano, che vengono, anzi, associati a un’occasione piacevole, di divertimento, e che quindi svolgono il proprio ruolo in modo silenzioso ed efficace.
Per le aziende vi è anche un vantaggio economico nell’utilizzo dei gadget a scopo pubblicitario: è un investimento molto flessibile e scalabile. Sostanzialmente non vi è una spesa minima da sostenere come avviene per campagne complesse online o offline. È possibile modulare i costi come si desidera, mettendo a budget poche centinaia come molte migliaia di euro, perché le possibilità di scelta sono infinite e le vie di mezzo tra gadget semplici ed economici e quelli più ambiziosi e di stile sono innumerevoli.
Si tratta di una soluzione che per questo incontra il favore delle piccole e medie imprese così diffuse in Italia, che devono avvicinare sempre nuovi clienti senza poter investire cifre troppo elevate.
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