Elezioni Presidente della Repubblica: cosa sono le schede segnate?
Elezioni Presidente della Repubblica: cosa sono le schede segnate?
Elezioni Presidente della Repubblica: sotto la luce dei riflettori negli ultimi giorni uno degli aspetti “tradizionali” delle votazioni per il Capo dello Stato cioè quello delle cosiddette schede segnate. Di cosa si tratta esattamente e perché se ne parla così tanto?
Elezioni Presidente della Repubblica: cosa sono le schede segnate?
Elezioni Presidente della Repubblica: le votazioni per il Capo dello Stato prevedono l’espressione della preferenza – da parte di senatori, deputati e delegati regionali riuniti in seduta comune -compilando una scheda cartacea (dove si scriverà, appunto, il nome del proprio candidato).
Quello che risulta scritto su questa scheda verrà poi letto dal Presidente della Camera a voce alta al momento dello scrutinio. Il Presidente della Camera, d’altra parte, gode di una certa discrezionalità sul modo in cui leggere il nominativo riportato sulla scheda: dunque, in generale, può optare se leggerlo con precisione oppure leggere soltanto il cognome del candidato al Quirinale. Perché la decisione in merito è così importante? Nel corso dei decenni, il modo di scrivere il nome del candidato sulla scheda è diventato una sorta di “codice cifrato” per contare i voti provenienti dai vari schieramenti politici.
Secondo le indiscrezioni trapelate negli scorsi giorni anche Berlusconi avrebbe dato istruzioni per usare tale consolidato “trucco”: naturalmente prima di rinunciare alla candidatura per il Colle. Quindi, da Forza Italia sulla scheda sarebbe stato scritto “Berlusconi”, dalla Lega “Silvio Berlusconi”, da Fratelli D’Italia “Berlusconi Silvio”, i centristi “S. Berlusconi”. Al di fuori dello schieramento di centrodestra invece “Cavaliere” o “Presidente” insieme al cognome.
Cosa succerà questa volta?
Elezioni Presidente della Repubblica: ancora non è chiaro in che modo intenderà procedere il Presidente della Camera Fico (anche se pare intenzionato a non avallare l’utilizzo di questo “stratagemma”). La comunicazione definitiva avverrà poco prima del primo scrutinio previsto per lunedì 24 gennaio. L’ultima volta che si è votato per il Capo dello Stato, nel 2015, l’allora Presidente della Camera Boldrini lesse tutto ciò che era riportato sulle schede letteralmente. D’altra parte, non è così lontano un precedente che punta nella direzione contraria: all’elezione del 1999 il Presidente della Camera Violante scelse di leggere solo il cognome riportato sulla scheda, ossia evitando di leggere anche il nome o gli appellativi ove presenti.
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