Qualche giorno fa abbiamo parlato del ricorso alla Corte Costituzionale, da parte di alcuni parlamentari isolani, che chiedevano la sospensione cautelare dell’obbligo di super green pass sui trasporti pubblici. Per i parlamentari ricorrenti, l’obbligo di super green pass lederebbe le prerogative del Parlamento, in vista del voto per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Ebbene, come annunciato in precedenza, nella giornata di ieri, 19 gennaio, la Consulta si è pronunciata sul citato ricorso, bocciandolo. Ecco qualche dettaglio sul comunicato della Corte.
Super green pass: la ragione della bocciatura del ricorso
Tecnicamente, si è trattato di un ricorso per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, ma che in concreto non ha condotto al risultato sperato dai ricorrenti. Infatti, secondo il ragionamento dei giudici della Consulta, non è il decreto sul super green pass – che impedisce l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico se si è senza certificato verde rafforzato – a violare le prerogative dei parlamentari che vivono in Sicilia e in Sardegna.
Anzi la Consulta ha affermato che non sussiste alcuna “manifesta violazione delle prerogative costituzionali dei parlamentari”. Il motivo è molto semplice: la disposizione contestata dai ricorrenti di fatto “regola le condizioni di accesso al trasporto pubblico valide per l’intera collettività e non riguarda attribuzioni specifiche di deputati o senatori, il cui esercizio deve essere garantito dai competenti organi delle Camere, nel rispetto della legislazione vigente”.
Se mai, le attribuzioni dei parlamentari sono colpite in via fattuale e di riflesso, ma non in maniera tale da condurre all’illegittimità del super green pass.
Dunque non ci sono dubbi, niente sospensione del dl n. 229 del 2021 e regole sul super green pass che continuano ad essere pienamente valevoli.
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Super green pass: niente sospensione cautelare dell’obbligo
Come accennato, il ricorso su cui si è espressa nelle ultime ore la Consulta, è stato presentato da alcuni parlamentari, i quali lamentavano l’illegittimità della norma che vieta l’imbarco su aerei e traghetti, a chi non ha avuto il coronavirus e non ha fatto la terza vaccinazione, non possedendo dunque il certificato verde rafforzato.
Secondo la tesi dei ricorrenti, la norma impedirebbe di partecipare ai lavori parlamentari, in un periodo in cui peraltro sarà eletto il nuovo Capo dello Stato.
Ecco perché, in ragione dell’imminenza dell’elezione, chiedevano anche la sospensione cautelare della disposizione che impone l’obbligo di super green pass sui mezzi di trasporto.
Tuttavia – come accennato – la Corte, in camera di Consiglio, ha emesso un’ordinanza con la quale ha stabilito che il ricorso è inammissibile.
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