Il vasto assortimento di bonus e agevolazioni previste negli ultimi tempi dal Governo, si arricchisce di un nuovo ed ulteriore meccanismo, vale a dire il bonus 2022 matrimoni. Esso è frutto della collaborazione tra MISE e Ministero dell’Economia, i quali hanno dato l’ok al provvedimento congiunto che, di fatto, stanzia i fondi. Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio.
Bonus 2022 matrimoni per tamponare le perdite del settore eventi
Gli appena citati fondi sono piuttosto consistenti: si tratta di circa 60 milioni di euro a favore delle imprese che si occupano di organizzare eventi e matrimoni.
Il decreto che ha istituito il bonus 2022 in oggetto è mirato a supportare un comparto in grave crisi a causa degli effetti combinati di pandemia e restrizioni. Infatti, il settore del wedding, e degli eventi in generale, è tra quelli più danneggiati dal punto di vista delle perdite economiche, con una mole di affari enormemente ridotta rispetto al periodo pre-pandemia.
Tecnicamente, il bonus 2022 matrimoni consiste in un contributo a fondo perduto, di cui si trova traccia nel decreto Sostegni bis.
Da rimarcare che dal mese di marzo 2020 quasi tutte le cerimonie sono state annullate a causa del rischio contagio da coronavirus. Ciò ha inevitabilmente prodotto un crollo verticale del fatturato del settore wedding e degli eventi. E tuttora non si intravede una nitida luce in fondo al tunnel.
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Bonus 2022 matrimoni: la suddivisione dei fondi
Abbiamo detto che a livello ministeriale sono stati stanziati circa 60 milioni di euro, al fine di garantire l’attuazione di questo bonus 2022. Ecco la suddivisione delle risorse:
- 40 milioni al settore dei matrimoni;
- 10 milioni al settore dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie;
- 10 milioni al settore dell’hotellerie-restaurant-catering (Ho.Re.Ca.).
Attenzione però: il contributo sarà assegnato soltanto a coloro i quali, nel corso del 2020, hanno patito un calo del fatturato corrispondente ad almeno il 30% rispetto a quello del 2019.
In tema di bonus 2022 matrimoni, occorre altresì precisare che le imprese e i soggetti che ne hanno diritto dovranno fare domanda ad hoc all’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, per tutte le modalità di dettaglio è atteso un nuovo decreto, ad integrazione del provvedimento congiunto MISE – Ministero dell’Economia.
Concludendo, non vi sono notizie positive, invece, per quanto riguarda il cd. bonus sposi, vale a dire il contributo da parte dello Stato, mirato alle coppie, per le spese legate al matrimonio (ad es. affitto dei locali, addobbi ecc.). In particolare, il bonus sposi non è stato confermato in sede di conversione del decreto Sostegni bis ed è dunque da ritenersi archiviato.
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