Pensione anticipata 2022: mini taglio dell’assegno nella riforma previdenziale? La proposta

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La questione legata a quale riforma delle pensioni varare è tuttora aperta, e negli ultimi giorni non vi sono stati passi avanti. Domina infatti l’iter legato all’elezione del presidente della Repubblica, anche se il tema della previdenza non è di certo passato in secondo piano e continua ad occupare un ruolo primario nell’agenda di Governo. 

Con la fine dell’esperienza di Quota 100, ricordiamo che dal 2022 – al fine di andare in pensione in anticipo – è necessario maturare i requisiti di Quota 102, vale a dire almeno 64 anni di età e 38 di contributi.  

Tuttavia, ecco presentarsi una inedita proposta, che si colloca nel contesto della pensione anticipata 2022 e prospettive: si tratta di un taglio del 3%, esclusivamente sulla parte retributiva del trattamento pensionistico, per ogni anno di anticipo rispetto a quelli previsti per la pensione di vecchiaia. Vediamo più da vicino. 

Pensione anticipata 2022: il taglio del 3% come compensazione

Si tratta di una ipotesi presentata da un membro della Commissione tecnica ad hoc, che ha istituito il Ministero del Lavoro, e punta a condurre ad una svolta nella riforma previdenziale nel suo complesso.  

La proposta in oggetto si sofferma sul passaggio verso lo schema di calcolo contributivo permettendo, con una età minima non indicata, la pensione anticipata “subendo una riduzione del 3% della quota retributiva della pensione per ogni anno di anticipo rispetto all’età legale che compensi, in modo attuarialmente equo, il vantaggio della sua percezione per un numero maggiore di anni”.  

Si tratterebbe dunque di una sorta di ‘compensazione’ che potrebbe essere parte della riforma pensione anticipata 2022.  

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Pensione anticipata 2022: il fattore età minima 

In qualche modo, come indicato dal notissimo quotidiano Il Sole 24 Ore, la proposta potrebbe costituire un’opportunità in più a tutti i lavoratori, al di là della loro carriera pregressa e senza rappresentare un ostacolo per quanto attiene alla gestione dei conti pubblici per gli anni a venire.  

Un punto che potrebbe aprire un vivace dibattito è rappresentato però dal fatto che l’età minima non è indicata nell’ipotesi in oggetto. Insomma, è tutta da definire l’età minima per conseguire la pensione anticipata 2022 con questo meccanismo. 

In effetti, il concetto è quello di consentire l’uscita anticipata con libera scelta del lavoratore, nella consapevolezza di subire una diminuzione della quota retributiva del trattamento pensionistico, che – come accennato – va a controbilanciare il vantaggio dell’uscire prima dal mondo del lavoro. Chiaro che all’aumentare degli anni di anticipo, maggiore sarebbe il taglio patito dal pensionato. Vedremo presto se questa ipotesi del mini taglio degli assegni è destinata davvero ad avere un futuro e a cambiare l’attesa riforma pensione e la pensione anticipata 2022. 

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