Sondaggi Tp: un terzo degli italiani vorrebbe l’abolizione del green pass
Sondaggi Tp: un terzo degli italiani vorrebbe l’abolizione del green pass
Un terzo degli italiani (34,7%) vorrebbe l’abolizione del green pass vista la minore pericolosità della variante Omicron. Un ulteriore 30,3% è a favore della sua abolizione ma solo quando vi sarà un netto calo dei casi di contagio e delle ospedalizzazioni. Il 30,3% preferirebbe un suo mantenimento a tempo indeterminato per convincere tutti a vaccinarsi, infine c’è anche un 2,9% che lo vorrebbe permanente per altri scopi come quelli di controllo fiscale. Sono alcuni dati emersi dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 25 e il 27 gennaio.
Agli intervistati è stata chiesta un’opinione sugli ultimi aumenti delle bollette. Per il 27,3% si tratta dell’effetto delle nostre scelte energetiche come l’abbandono del nucleare, per il 23,9% dietro agli aumenti c’è la speculazione delle imprese del settore energetico italiane ed estere speranzose di rifarsi delle perdite causate dalla pandemia, per il 17,6% si tratta di ragioni geopolitiche, per il 17,1% è un fenomeno mondiale legato all’aumento dei prezzi provocato dalla ripresa dopo la crisi pandemica e infine per il 9,6% è l’effetto della transizione ecologica.
Quasi un italiano su due non crede all’eventualità di un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia come pronosticato da esperti e osservatori politici. Il 28,2% lo ritiene infatti un bluff di Putin per accrescere il proprio peso specifico mentre per il 18,2% si tratta di un allarme esagerato per mettere in cattiva luce il presidente russo e il suo Paese. A pensarla diversamente è il 42,1%. Tra questi ultimi il 26,2% dà la colpa dell’escalation ai russi mentre il 15,9% ai nazionalisti ucraini e all’Occidente.
In merito alla partita per il Quirinale, il 45,9% degli italiani ritiene che l’elezione del presidente della Repubblica ha un grande impatto sul futuro del Paese. Per il 34,6% ha abbastanza peso, ma inferiore a quello delle elezioni politiche mentre per un restante 18,7% ha un peso modesto o nessun peso.
La fiducia di Draghi rimane sostanzialmente stabile di pochissimo sopra il 50%. Le intenzioni di voto ai partiti vedono un riavvicinamento del Pd (20,6%) a Fratelli d’Italia (in calo al 21%). Torna a crescere pure la Lega data al 19,1% mentre il Movimento 5 Stelle flette al 14,7%. Forza Italia passa dal 7,2% al 7,7%. +Europa e Azione sono dati al 4%, la Sinistra è stabile al 3,1%, seguita da Italia Viva al 2,7%. Chiudono Verdi e Partito Comunista rispettivamente all’1,7% e all’1%.
Sondaggi Tp: nota metodologica
Sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3300 interviste raccolte tra il 25 e il 27 gennaio 2022.
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