Politica e pubblica amministrazione nel metaverso
La comunicazione politica sta evolvendo sempre più velocemente, questo è sotto gli occhi di tutti. I politici cercano nuovi strumenti per raggiungere in modo efficace un elettorato sempre più ideologicamente liquido e cangiante. In questo contesto, Internet è stato tanto uno strumento che un vero e proprio attore, capace di trasformare il modo di vivere la politica di milioni di persone. I mezzi di comunicazione tradizionale non sono scomparsi, le regole della politica restano sempre molto complesse ed è evidente il fatto che la vittoria sull’agone social non implica necessariamente una vittoria alle elezioni. Tuttavia, concentrarsi sul futuro della comunicazione online oggi è un imperativo per chi si occupa di affari pubblici.
Un tempo Twitter era il social politico per eccellenza, perfetto per lanciare stoccate agli avversari e per raccogliere l’attenzione delle maggiori testate giornalistiche di tutto il mondo. Oggi i politici e i rappresentati delle pubbliche istituzioni si muovono abilmente su tutti i canali social, da Facebook a Instagram per passare a Twitch e a TikTok. Qualcuno si spinge anche più in là. Donald Trump, dopo una lunga cavalcata gloriosa su Facebook e Twitter, è stato disarcionato dalle stesse piattaforme che tanto hanno contribuito alla sua fortuna politica. Ma non si arrende. A breve lancerà un social di sua proprietà, “Truth”. I cambiamenti all’orizzonte sembrano però ancora più radicali. Mark Zuckerberg, infatti, ha recente dichiarato che nel giro di pochi anni assisteremo a una rivoluzione epocale: la nostra società dei social si trasformerà in una società del “metaverso”. La nostra esperienza online diventerà tridimensionale e immersiva, realtà aumentata e virtuale diventeranno una costante. Ci muoveremo in nuovi spazi virtuali condivisi, interagendo mediante degli avatar. La cosa ovviamente fa discutere, sognare, incuriosisce e pone nuovi interrogativi, anche alla politica.
La realtà aumentata e gli avatar non sono di certo una novità per la politica. Già nel 2012,Barack Obama aveva scelto di sostenere una campagna di crowdfunding basata sulle micro-donazioni attraverso un’apposita app. Grazie a questa, inquadrando una banconota da cinque dollari si poteva ascoltare l’inno ufficiale della campagna, e non solo. Sullo schermo di smartphone e tablet appariva l’avatar di Barack Obama, permettendo all’utente di scattare una foto con il candidato per pubblicarla poi sui social. Anche Angela Merkel nel 2013 ha scelto la realtà aumentata, optando per un’applicazione da mobile per parlare in modo più diretto agli elettori indecisi. Inquadrando i manifesti elettorali con uno smartphone, i cittadini tedeschi hanno visto Angela Merkel rivolgersi a loro direttamente in prima persona.
Il metaverso probabilmente porterà questa forma di interazione tra politici ed elettori su un altro livello. Ne vediamo già i primi usi in campagna elettorale. È il caso del candidato sindaco di New York, Andrew Yang. L’imprenditore ha scelto di fare campagna anche su Zepeto, social basato sull’interazione virtuale tra avatar. L’avatar di Yang ha incontrato in questo spazio molti giovani della generazione Z. Questi rappresentano quasi un decimo del suo potenziale elettorato. Ne è nato un confronto sul metaverso e sui nuovi sistemi digitali, in particolare sulle opportunità economiche che si svilupperanno in questa nuova dimensione.
Altre novità arrivano da Oriente. A metà novembre, dalla città di Seoul è partito un annuncio che ha fatto in breve tempo il giro del mondo. La capitale coreana sarà la prima città del mondo a proporre i servizi di pubblica amministrazione nel metaverso. Entro il 2023, i cittadini di Seoul potranno accedere agli uffici pubblici attraverso il Metaverse 120 Center. Il centro raggiungerà la piena operatività nel 2026. La piattaforma ospiterà anche l’ufficio del Sindaco, e sarà luogo di incontro tra politici, imprenditori e startup di tutto il mondo.
Molti hanno polemizzato di fronte questa iniziativa, sottolineando che attualmente in Corea del Sud il costo dei visori più economici compatibili con il Metaverse 120 Center si aggira intorno ai 300€. Gli esperti sostengono però che è solo questione di tempo. Fra non molto il prezzo dei visori scenderà notevolmente e questi diventeranno sempre più pratici ed ergonomici. Già da tempo sono sul mercato diversi modelli di occhiali smart, pensati per interfacciarsi con social e realtà aumentata. Si studia per alleggerire ulteriormente questi dispositivi: probabilmente anche oggetti piccoli e leggerissimi, praticamente impercettibili, come le lenti a contatto a breve diventeranno smart.
Si pensa a dispositivi smart per rendere il metaverso un “implemento” del reale, non un’alternativa a questo. Si parla di un mondo di connessioni sempre più accessibile e inclusivo, di un terreno fertile per stringere nuove relazioni e per comunicare in modo immediato. Questa realtà potrà essere il mezzo per creare un contatto più diretto tra politica e cittadini, sostengono in molti. È difficile fare previsioni certe sull’evoluzione del fenomeno, soprattutto in un momento di grandi mutamenti come questo. Al momento, siamo all’inizio di una storia che è ancora tutta da scrivere.