Guerra Russia Ucraina: il paese può entrare subito nell’Ue? La procedura
Guerra Russia Ucraina: la richiesta alle autorità di Bruxelles è arrivata direttamente dal Presidente Zelensky. Il paese sotto attacco può entrare nell’Unione Europea subito tramite una cosiddetta procedura di emergenza? Il Parlamento Ue ha dato parere positivo all’iniziativa: il provvedimento però è più che altro simbolico.
Guerra Russia Ucraina: il paese sotto attacco può entrare subito nell’Ue?
Guerra Russia Ucraina: nella giornata di lunedì 28 febbraio 2021 il Presidente ucraino Zelensky ha richiesto ufficialmente alle autorità di Bruxelles di consentire l’adesione immediata del suo paese all’Unione Europea tramite una procedura di emergenza. Quindi, già martedì 1 marzo il Parlamento Europeo ha votato in merito alla richiesta. Come ampiamente previsto dagli analisti, il momento è stato più che altro “simbolico”.
L’emiciclo infatti ha approvato (637 voti favorevoli, 13 contrari, 36 astenuti) una risoluzione con cui, oltre a condannare l’attacco russo, si assicura il sostegno alla richiesta formale di adesione all’Ue inoltrata da parte di Kiev: tuttavia, il provvedimento non ha carattere vincolante, insomma, è solo una dichiarazione d’intenti, un parere positivo che per quanto ampio non specifica neanche lontanamente modalità e tempistiche dell’operazione.
Dal Parlamento Europeo solo una dichiarazione d’intenti
Guerra Russia Ucraina: in generale, un paese che voglia entrare a far parte dell’Unione Europea deve affrontare un lungo iter che prevede alcuni requisiti (per esempio il rispetto di diritti e libertà fondamentali secondo l’articolo 6 del Trattato dell’Unione ma anche un’economia di mercato e concorrenza libera compaiono tra i requisiti) e fasi ben precise.
Innanzitutto, è necessario che incassi il via libera dalla Commissione Europea e dal Consiglio Europeo. Dopodiché dovrà affrontare dei negoziati che possono protrarsi anche per un decennio. È il caso della Croazia: ammessa nel 2013, Zagabria aveva presentato richiesta 10 anni prima; al momento, sono ancora in corso i negoziati relativi all’adesione di Turchia e Serbia, Albania, Macedonia e Montenegro.
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