Ad aprile 2022 impennata per prezzo gas e luce? Le ultime previsioni
Ad aprile 2022 a fronte dell’andamento del conflitto tra Russia e Ucraina ci si può attendere un’ulteriore impennata per il prezzo della luce e, ancora di più, per quello del gas? Le ultime stime sul tema
Ad aprile 2022 nuova impennata per prezzo gas e luce?
Ad aprile 2022 l’Arera, l’autorità per l’energia italiana, dovrà procedere all’aggiornamento delle tariffe di luce e gas, come avviene regolarmente su base trimestrale. In pratica, l’Autority ogni 3 mesi aggiorna i costi relativi alle bollette per tutti i soggetti che ancora non sono passati al mercato libero, dunque, sono ancora legati ai prezzi del mercato “a maggior tutela”.
Nello specifico, l’Arera si occuperà della nuova parametrazione prendendo in esame i dati riguardanti l’andamento del mercato del gas già disponibili – si riferiscono a febbraio, quando le quotazioni ben più basse di oggi erano comunque arrivate a livelli altissimi – e l’andamento del mercato dell’energia elettrica (non ancora disponibili).
Costo elettricità +25%, costo del gas “solo” +2%
Dunque, in base a tali dati sempre l’Arera adeguerà le bollette per i 3 mesi successivi: da aprile 2022 a giugno 2022. Per questo periodo il prezzo del gas dovrebbe rimanere stabile a 1,37 euro a metro cubo. In breve, se a gennaio aveva subito un aumento di oltre il 40% (in sostanza il prezzo è raddoppiato), dal primo aprile il prezzo del metano dovrebbe crescere “solo” del 2%. D’altra parte, i prezzi negli ultimi tempi, trainati chiaramente dal conflitto in Ucraina si sono attestati con costanza sopra i 140 euro per megawattora (80 euro per megawattora all’inizio della guerra): se la situazione si protrarrà è chiaro che un’ulteriore aumento delle tariffe dal gas scatterà con il prossimo aggiornamento fissato a inizio luglio.
Più difficile secondo gli esperti fare ipotesi per quanto riguarda il prezzo dell’elettricità: tuttavia, se l’andamento delle quotazioni di mercato dovesse mantenersi ai livelli odierni si può prevedere un aumento fino a 56 centesimi al chilowattora, in termini percentuali, il 25% in più (dopo l’aumento del 55% registrato a gennaio 2022).
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