Concorsi scuola 2022: tre in arrivo per riempire 80mila cattedre. I dati

Concorsi scuola 2022: tre in arrivo per riempire 80mila cattedre. I dati

Concorsi scuola 2022: tre in arrivo per riempire 80mila cattedre. I dati

Concorsi scuola 2022: riempire le migliaia e migliaia di cattedre che puntualmente ogni settembre risultano “scoperte” uno dei punti programmatici del Governo Draghi sin dall’insediamento lontano ormai un anno fa. Diverse le strade percorse dall’esecutivo per ovviare all’annoso problema, una serie serrata di nuove selezioni quella principale.

Concorsi scuola 2022: una priorità per il Governo Draghi

Concorsi scuola 2022: al momento di insediarsi a Palazzo Chigi Mario Draghi non ha nemmeno sfiorato il tema pensioni ma ha messo in cima alle priorità del suo governo la risoluzione dell’annoso problema riguardante le cattedre “scoperte” ad ogni inizio settembre. Si parla di più di un anno fa, effettivamente da allora qualcosa è cambiato: erano 112mila i posti da coprire lo scorso settembre, le assunzioni volte a tappare i buchi sono state alla fine meno di 60mila. Dunque, sono oltre 50mila i posti vuoti da riempire a settembre prossimo, in realtà circa 80mila considerando i più o meno 30mila dovuti ai pensionamenti.

Tre selezioni per “riempire” 80mila cattedre “scoperte”

Concorsi scuola 2022: allora si dirà che potenziare lo strumento delle selezioni pubbliche basti a risolvere il problema. Semplice. L’esperienza delle ultime riferisce una situazione più complicata. La scorsa estate il concorso Stem: oltre 6mila cattedre di materie scientifiche a disposizione, i vincitori si sono attestati poco sopra i 3mila. La preparazione dei candidati in larga parte ha lasciato desiderare secondo quanto riferito dalle commissioni. Al via allora una nuova selezione per altri 1.685 posti nei prossimi mesi: anche chi non ha avuto successo al primo tentativo potrà inviare la domanda entro il 16 marzo.

Anche nel caso del concorso ordinario per infanzia e primaria – lo scritto a dicembre 2021 – qualcosa è andato storto. Innanzitutto, il numero di candidati che si sono presentati, meno della metà (circa 52mila) rispetto alle domande (107mila). Gli ammessi all’orale sono stati meno 32mila: il rischio che i vincitori risultino in numero inferiore ai posti al bando (13mila) è concreto. Si spera che tutto vada liscio con il concorso ordinario che si comincerà tra il 14 marzo e il 13 aprile: 26mila posti a bando, sono 600mila le domande. Il cosiddetto ferro dietro la porta è stato messo con il Decreto Milleproroghe: nel provvedimento si autorizza l’organizzazione di una prova “flash” per chi ha almeno 3 anni di servizio entro il 15 giugno. La selezione potrebbe interessare fino a 50mila precari.

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