Sondaggi politici Emg, il 48% degli italiani non vuole aumentare le spese militari
Gli italiani sono sempre molto preoccupati dalla guerra in Ucraina, e proprio per questo rimangono contrari all’uso delle armi, da inviare o da produrre. Questo emerge dagli ultimi sondaggi politici di Emg.
Innanzitutto il dato generale sui timori che il conflitto genera: il 92% afferma di essere preoccupato, il 4% in meno della scorsa settimana, ma comunque moltissimi, la maggioranza schiacciante.
A rispondere di non esserlo sono solo il 5%
Anche i contrari alla partecipazione della Nato, e quindi dell’Italia, a fianco dell’Ucraina scendono pur rimanendo maggioranza. I numeri però sono diversi. Parliamo qui del 56%, contro il 62% di 7 giorni fa.
I favorevoli a un coinvolgimento, però, non crescono, e anzi passano dal 23% al 19%, visto che a salire sono gli indecisi, che ora arrivano al 25%, il 10% in più di settimana scorsa
Sondaggi politici Emg, il 44% rimane contrario all’invio di armi all’Ucraina
Anche se i dati sono meno netti rimangono maggioranza, pur relativa, anche i contrari all’invio di armi agli ucraini. Secondo gli stessi sondaggi politici di Emg sono il 44%. In questo caso si può apprezzare la differenza tra le opinioni degli elettori dei diversi partiti.
E si nota qui una strana convergenza tra gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia e quelli del Pd. Il 5’% dei leghisti, il 51% di chi sostiene FdI e il 71% dei democratici si pronunciano a favore, mentre ben il 62% dei forzisti è contrario.
Spaccati esattamente in due i pentastellati.
Una maggioranza, sempre relativa, più ampia, si pronuncia contro l’aumento delle spese militari da poco deciso dal Governo. Sono il 48% a pensare che per la difesa non si debba stanziare di più. Una percentuale che sale al 67% tra i forzisti e al 63% tra i pentastellati. A pensarla così tra i democratici sono il 54%.
Solo chi vota Fratelli d’Italia, da sempre più vicino al mondo militare, è in maggioranza a favore, invece, 47% a 45%
Questi sondaggi politici Emg sono stati realizzati il 22 marzo su un panel telematico di 1.503 soggetti
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