Coronavirus Corea del Nord: grave ondata nel paese? Cosa si sa al momento
Coronavirus Corea del Nord: il regime di Pyongyang ha sempre mantenuto il più stretto controllo anche sulle informazioni riguardanti l’andamento dell’epidemia del paese. Nonostante ciò, pare ormai chiaro come stia affrontando una grave ondata di contagi. Le poche e frammentarie informazioni disponibili al momento.
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Coronavirus Corea del Nord: neanche un contagio in 2 anni?
Coronavirus Corea del Nord: il regime di Pyongyang ha sempre mantenuto il più stretto controllo sulle informazioni relative all’andamento dell’epidemia di Covid nel paese (come su quelle che riguardano tutti gli altri aspetti del vivere civile nordcoreano d’altronde). Tuttavia, la scorsa settimana, le autorità nordcoreane – pur in un contesto fumoso e omissivo: si è parlato più che altro di “febbre” – hanno confermato la morte di diverse persone e il contagio di centinaia di migliaia di altre.
I media nordcoreani negli ultimi 2 anni hanno sempre affermato l’assenza di contagi nel paese. In pratica, non sarebbe mai stato rilevato neanche un caso di Covid: la spiegazione sarebbe da individuare nella blindatura dei suoi confini, in particolare verso l’estero. Tuttavia, è noto che i mezzi di comunicazione in Corea del Nord siano sotto il controllo dello Stato e, in particolare, dell’entourage del leader supremo Kim Jong Un. In breve, come sostenuto tra l’altro da praticamente tutti gli analisti, il dato sarebbe da leggere alla luce della fitta propaganda di regime.
La grave ondata di contagi che sta colpendo il paese
Coronavirus Corea del Nord: la grave ondata di “febbre” che sta colpendo il paese sarebbe cominciata a fine aprile secondo quanto riportato dai media internazionali basandosi sulle ultime informazioni riferite dalle autorità nazionali. I contagi al momento dovrebbero attestarsi intorno a quota 800mila (300mila per i media nordcoreani): è difficile fornire stime maggiormente precise anche per la difficoltà di reperire test antigenici nel paese a quanto pare.
Detto ciò, alla popolazione è stato recentemente imposto un rigido lockdown. Il confinamento sembra essere una delle poche “armi” a disposizione del regime contro la diffusione del coronavirus: il sistema sanitario nordcoreano opera tradizionalmente in un’estrema scarsità di risorse ed è probabile, riferiscono gli esperti, che la stragrande maggioranza della popolazione non abbia ricevuto neanche una dose di vaccino.
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