Sondaggi elettorali Swg, il 36% vorrebbe un nuovo governo Draghi dopo le elezioni

Pubblicato il 21 Giugno 2022 alle 17:56 Autore: Gianni Balduzzi
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Sondaggi elettorali Swg, il 36% vorrebbe un nuovo governo Draghi dopo le elezioni

I primi sondaggi elettorali dopo le elezioni amministrative del 12 giugno non mostrano movimenti bruschi delle intenzioni di voto.

Vi è la conferma di alcuni trend in atto da tempo, come il rafforzamento di Fratelli d’Italia, che supera ora il 23%, crescendo di tre decimali rispetto alla scorsa settimana.

Sostanzialmente stabili il Pd, al 21,3%, e la Lega, che era già scesa molto, ed è ora al 15,1%.

Subisce invece un ulteriore calo il Movimento 5 Stelle e va dal 12,9% al 12,5%. Giù, di due decimali, anche Forza Italia, che ora è al 7,4%.

Al centro buone notizie per la federazione tra Azione e +Europa, che sale dal 5,1% al 5,4%, il massimo mai raggiunto. Un decimale in più, invece, per Italia Viva, al 2,6%.

A sinistra il progresso migliore è quello di Sinistra Italiana, che guadagna lo 0,3% ed è ora al 2,6%, davanti a Articolo Uno, al 2,4%, alla pari con Italexit.

Calano dal 2,4% al 2,2%, invece, i Verdi.

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Sondaggi elettorali Swg, Draghi ha ancora la fiducia del 53% degli italiani

Le altre domande di questi ultimi sondaggi elettorali di Swg riguardano la figura del premier Mario Draghi.

Che continua a godere della fiducia della maggioranza degli italiani, il 53%. Si tratta di una percentuale che non è cambiata molto nel corso del 2022. Nonostante il governo attuale sia ormai in carica da più di un anno la fiducia nel premier non mostra quell’andamento discendente consueto.

Agli italiani di Draghi piace soprattutto l’autorevolezza, la professionalità e l’affidabilità, mentre non piace la freddezza, e vi è un 24% che lo ritiene un calcolatore e un 17% che pensa sia furbo.

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Quasi metà, il 49%, gli attribuisce comunque una comunicazione chiara e comprensibile, mentre sono meno, il 35%, quelli che pensano che sia troppo ricca di tecnicismi. Per la maggioranza, il 55%, la frequenza delle sue apparizioni pubbliche è adeguata, mentre per il 27% si fa vedere troppo poco

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In questo anno e 4 mesi Draghi è anche riuscito a mantenere un’immagine super partes. Un terzo degli italiani non lo colloca in nessuno schieramento, mentre per il 18% è di sinistra o centro sinistra, per il 25% è di centro e per il 24% è di destra e centrodestra. Sono soprattutto gli elettori di quest’ultima coalizione a ritenerlo di quella opposta, e viceversa.

Per il 31%, comunque, è il Pd il partito a lui più vicino, per il 25% Forza Italia, mentre il 19% e il 12% pensano che sia Italia Viva e Azione/+Europa.

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Secondo questi sondaggi elettorali il 36% vorrebbe che Draghi rimanesse premier anche dopo le elezioni del 2023, il 20% lo vorrebbe sostenuto dallo schieramento vincente, il 16% da una grande coalizione come quella attuale. Sono soprattutto gli elettori del Pd e di Forza Italia a desiderare che rimanga a Palazzo Chigi.

Il 42% invece desidererebbe che a essere premier sia un politico, il leader della formazione o dello schieramento che vincerà alle urne

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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