Ondata Covid: contagi in crescita. Ruolo delle sotto varianti omicron?
Nuova ondata Covid in corso ad inizio estate 2022: tornano a crescere i contagi anche in Italia anche se i dati sono molto meno precisi rispetto a qualche mese fa. Chiaramente a trainare l’aumento dei positivi la specificità delle sotto-varianti Omicron di più recente scoperta (4 e 5).
Ondata Covid: contagi in crescita a inizio estate
Ondata Covid: con l’inizio dell’estate 2022 si registra una nuova impennata di contagi da coronavirus. I dati ufficiali sulla diffusione del Sars Cov 2, tra l’altro, non sembrano rilevare la reale portata dell’aumento visto che ormai sono moltissimi gli italiani che non effettuano un tampone alla comparsa di sintomi compatibili con la sindrome o ne fanno soltanto uno fai-da-te (quindi, tantissimi i positivi che finiscono per non rientrare nei conteggi dell’Istituto Superiore di Sanità). Al di là dei dati esperienziali (tra i propri amici e parenti ci sono più contagiati rispetto alla tarda primavera), nell’ultima settimana di giugno i positivi sono quasi raddoppiati in confronto a quella precedente (da 277.500 a 423.300 circa).
L’aumento dei casi è ancora più marcato rispetto a fine maggio quando i positivi si aggiravano intorno ai 126mila in tutto il paese: non c’è regione che non abbia visto raddoppiare i casi nell’ultimo mese. D’altro canto, il numero dei decessi nello stesso periodo non è aumentato che del 5% (si è comunque ridotto a 402 nell’ultima settimana di giugno dai circa 800 di inizio maggio), niente di preoccupante anche sul fronte dei ricoveri in terapia intensiva (in nessuna regione si supera il 6% per quanto riguarda il tasso di occupazione dei reparti di rianimazione): in pratica, i numeri sono molto lontani da quelli di 2 anni fa.
Il ruolo delle sottovarianti 4 e 5 di omicron
Ondata Covid: un ruolo da protagonista nel nuovo aumento dei contagi sembra lo stiano giocando le sotto varianti 4 e 5 della mutazione Omicron del Sars Cov 2. Secondo i dati Iss rappresentano rispettivamente l’11,4% e il 23,1% dei casi attualmente riconosciuti, inoltre, sempre gli esperti Iss affermano che Omicron 4 e 5 siano associabili “all’aumentata gravità delle manifestazioni cliniche” rispetto a quelle che avevano contraddistinto le ultime ondate (quella esauritasi in primavera in primis).
Individuate tra gennaio e febbraio in Sudafrica, è ormai chiaro come Omicron 4 e 5 siano più contagiose rispetto alle altre sottovarianti: la contagiosità influenzata anche dalla maggiore capacità di aggirare le difese erette con la vaccinazione di massa. Tuttavia, la maggior parte degli esperti ritiene che la situazione tenderà a normalizzarsi entro poche settimane, forse anche prima del termine della bella stagione: una valutazione che permette alle autorità politico-sanitarie di escludere un nuovo giro di restrizioni anti-contagio.
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