Sondaggi politici Swg, gli italiani sono molto pessimisti: per il 67% il mondo sarà peggiore tra 10 anni
Sondaggi politici Swg, gli italiani sono molto pessimisti: per il 67% il mondo sarà peggiore tra 10 anni
Probabilmente pochi se ne stupiranno, ma gli ultimi sondaggi politici di Swg lo certificano, nero su bianco: gli italiani sono pessimisti verso il futuro, oggi più che mai.
Ben il 67% di loro, i due terzi, crede che il mondo tra dieci anni sarà peggiore di oggi. È una percentuale che sale al 71% tra chi fa parte della generazione X e i ceti più fragili, e arriva all’88% tra chi vota Fratelli d’Italia, mentre scende al 49% tra i democratici.
Solo il 16% crede che sarà migliore, mentre il 17% non si esprime.
Certo, anche tre anni fa i pessimisti erano maggioranza, con il 60%, ma gli ottimisti erano quasi il doppio, il 30%. Vi è stato un ulteriore peggioramento.
E nei prossimi 30 anni? Il principale rischio paventato dagli italiani è l’aumento di povertà e disuguaglianza, di cui ha paura il 54% degli intervistati.
Segue, con il 48%, la desertificazione e la carenza idrica. In questo caso rispetto a tre anni fa vi è una crescita di ben il 23%, mentre diminuisce di 15 punti la quota che teme la mancanza di lavoro. È ora del 36%.
Sono soprattutto coloro che fanno parte della generazione Z a paventare gli ultimi due rischi, assieme alla mancanza di fonti energetiche.
Il 27% prevede una crescita di epidemie, mentre minori sono i timori sull’immigrazione o guerre, mafia, terrorismo, droga.
Sondaggi politici Swg, per i prossimi mesi il timore maggiore è sui prezzi in rialzo
Questi sondaggi politici si occupano anche delle paure a breve termine, relative ai prossimi mesi.
La preoccupazione maggiore riguarda l’aumento dei prezzi di carburanti e energia, temuto dal 59%, e dei generi alimentari, paventato dal 57%.
Tanti, il 55%, vedono con timore anche la siccità. Solo il 39% nomina la guerra in Ucraina, che sembra un po’ passata in secondo piano.
I più preoccupati in generale sono gli elettori di Fratelli d’Italia.
Il 51% crede che le abitudini dei prossimi mesi cambieranno, vi saranno limitazioni. In particolare nell’uso di gas ed energia, per il 46%, dell’acqua, per il 44%, nella capacità di acquisto, per il 37%.
Solo il 24% crede che si dovrà rinunciare ad alcune cure e il 17% alla possibilità di muoversi
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo Cati-Cami-Cawi tra il 6 e l’8 luglio su 800 soggetti
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