Elezioni politiche 2022, chi dovrà raccogliere le firme per presentarsi?
Le elezioni arriveranno prima del previsto, pochi prevedevano che il 25 settembre saremmo stati chiamati alle urne, che le fibrillazioni nella maggioranza eterogenea che sosteneva il governo avrebbero avuto questo rapido epilogo.
Ora la parola passa agli elettori con circa 6 mesi di anticipo rispetto alla fine naturale della legislatura.
Le forze politiche che si affronteranno sono in gran parte già note, i leader che si sfideranno anche. Tuttavia non tutti forse sanno che alcuni partiti per poter essere sulla scheda elettorale dovranno raccogliere le firme.
La legge, infatti, dice che quelle necessarie sono 73.500 per la Camera e di 39.000 per il Senato. Ma attenzione, per essere presenti in ogni collegio plurinominale (come Lazio 1, che racchiude la Capitale, o Lombardia 3, con le province di Varese, Como, Lecco, Sondrio, e parte di quella di Bergamo) serve che in ognuno siano raccolte tra le 1.500 e le 2000, in base alle loro dimensioni.
Altrimenti si sarà presenti solo in alcune aree e non in altre, rendendo più difficile il raggiungimento dello sbarramento.
Le firme ufficialmente devono essere registrate alla presenza di un autenticatore, e quindi raccolte in banchetti o in comune, non casa per casa, cosa che rende più difficile l’impresa.
L’ostacolo maggiore, però, è il fatto che le liste possono essere firmate solo se vi è sul registro anche il nome dei candidati che il partito in questione appoggerà nei collegi uninominali di quel collegio plurinominale, oltre a quelli della parte proporzionale.
La cosa è ardua per i partiti che si presentano in coalizione: quasi sempre i candidati dell’uninominale vengono decisi appena prima del deposito delle liste, i loro nomi si sanno solo 24 ore prima di tale scadenza. Chi dovesse raccogliere le firme avrebbe pochi giorni o ore per preparare registri con un elenco di nomi da sottoporre ai cittadini.
Elezioni politiche 2022, i partiti esentati dalla raccolta delle firme
Non tutte le forze politiche, però, si trovano in questa situazione. Anzi, le più grandi hanno un’esenzione.
Tra queste
- Movimento 5 Stelle
- Lega
- Pd
- Forza Italia
Tali formazioni risultavano dal 2018 non soggette alla raccolta delle firme perché avevano superato lo sbarramento ed erano riuscite a formare un gruppo in entrambe le Camere.
Il 4 maggio 2022, però, è stato varato un “decreto elezioni” (art. 6-bis del decreto legge 41/2022), che ha allargato i severi requisiti per l’attribuzione dell’esenzione.
Così a ottenerla sono state altre forze:
- LeU
- Italia Viva
- Coraggio Italia
Perché hanno costituito un gruppo in almeno una camera prima del 31 dicembre 2021
Inoltre:
- +Europa
Perché si è presentata con il proprio contrassegno alle ultime elezioni politiche e ha ottenuto almeno un seggio. Nel caso specifico l’ha ottenuto nella circoscrizione estera Europa, dove ha superato lo sbarramento, e dove non vale lo sbarramento nazionale.
E
- Noi per l’Italia
Perché ha contribuito all’attribuzione di seggi per i propri alleati in una coalizione avendo più dell’1% (anche se meno del 3%)
Appare ovvio come queste nuove condizioni siano state “cucite” per consentire alle forze politiche attuali, almeno quelle più grandi e in coalizioni assieme a partiti “forti” di partecipare.
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Di conseguenza i partiti sopra citati potranno dedicarsi alla campagna elettorale senza l’ansia di sapere se potranno o meno presentarsi.
È possibile “donare” l’esenzione anche a un altro partito. Per esempio quella di +Europa servirà anche ad Azione, con cui ha stretto una federazione, per fare una lista comune tra questa formazione e quella di Emma Bonino
Così Sinistra Italiana e Verdi potranno approfittare dell’esenzione di LeU, ma ci vorrà l’assenso di Grasso e Speranza, i quali sono dati in direzione Pd e non ne hanno bisogno. Non è però scontato.
Chi invece dovrà raccogliere le firme sono alcune forze più piccole che però stanno emergendo in alcuni sondaggi.
Come:
- Italexit di Paragone
- Il PC di Rizzo, con Ancora Italia, RI, comitato no Draghi ecc
- Unione Popolare, alleanza tra Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, De Magistris
- Alternativa per l’Italia, che unisce Popolo della Famiglia e Di Stefano, ex leader di Casapound
E poi anche animalisti, Pirati, no vax, se vorranno provare a presentarsi.
Dovranno raccogliere le firme nel momento peggiore, in agosto, in città vuote o in spiaggia, ma qui saranno presenti persone di tutta Italia, e la firma varrà solo per il luogo di residenza.
Non sarà facile, seguiremo le forze impegnate nell’impresa
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