Vacanze 2022: turismo vicino ai livelli pre Covid. Gli ultimi dati
Vacanze 2022: turismo vicino ai livelli pre Covid. Gli ultimi dati
Vacanze 2022: nonostante i contagi in ripresa, l’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia, le problematiche legate a scioperi aeroportuali e voli cancellati, si registra un’impennata del settore turistico italiano. Già questa estate il comparto potrebbe tornare ai livelli quasi ai livelli del 2019. Gli ultimi dati sul tema.
Vacanze 2022: turismo vicino ai livelli pre Covid. Gli ultimi dati
Vacanze 2022: secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Turismo di Confcommercio dovrebbero essere circa 27 i milioni di italiani a partire per le vacanze tra luglio e settembre 2022. A prevalere le destinazioni interne (88%), soprattutto località marittime (44%). Seguono le città d’arte e i piccoli borghi (21%) e, infine, la montagna (15%). In pratica, sembrano in arrivo buone notizie per il comparto: dovrebbero essere molto vicini i livelli del 2019 (quando gli italiani in partenza si attestarono intorno a quota 31 milioni e mezzo). Un risultato più che incoraggiante anche se a giugno si ipotizzava di superare i livelli dell’ultima estate pre-pandemia: le stime riferivano la possibilità di toccare i 33-34 milioni di italiani in viaggio.
Dai dati sembra emergere anche un forte ritorno degli stranieri – i dati restano comunque sotto quelli registrati nel 2019 – presso le località italiane: per Federturismo si può sperare in un incremento degli arrivi dall’Estero del 25% rispetto all’anno scorso con al centro soprattutto le città d’arte e alcune località marittime di lunga tradizione come Capri, Taormina, Porto Cervo, Portofino, Forte dei Marmi.
L’aumento dell’inflazione pesa soprattutto sugli italiani
Vacanze 2022: più in chiaroscuro i dati provenienti dalle località che di solito in estate sono meta prescelta dai turisti italiani. Da Federalberghi, per esempio, si stima che il 43% dei vacanzieri nostrani abbia deciso di rimanere a casa per problematiche legate all’aumento dell’inflazione o comunque a un budget limitato. D’altra parte, secondo i dati di Confindustria Alberghi, tra giugno e luglio il 67% delle strutture ricettive dovrebbe essere tornata ai numeri dell’estate 2019, il 47% dovrebbe averli addirittura superati.
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