Sondaggi elettorali Emg, Pd e FdI pari al 24%, centrodestra largamente avanti
Sondaggi elettorali Emg, Pd e FdI pari al 24%, centrodestra largamente avanti
Le rilevazioni degli istituti di questo periodo per il voto del 25 settembre risentono sia dell’effetto estate, gli italiani sono in ferie e come l’oro anche alcuni sondaggisti, sia, soprattutto, dei veloci cambiamenti negli assetti delle coalizioni in questo concitato inizio di campagna elettorale.
Il precipitare degli eventi con il ritiro della fiducia al governo Draghi da parte di M5S, Lega e Forza Italia ha costretto i partiti a stringere rapidamente accordi, per poi scioglierli, e a decidere in breve tempo liste comuni e simboli.
Così anche sondaggi elettorali di poche settimane fa risultano molto cambiati in breve tempo, anche per il riposizionamento degli italiani di fronte all’offerta politica.
È il caso di quelli di EMG. Il 22-25 luglio, per esempio, vedevano Azione e +Europa, insieme al 6%, alleate al Pd, come Italia Viva, al 4%, e addirittura Italia al Centro di Toti, 1,5%. Così il centrosinistra arrivava al 37,5% grazie al 24,5% di Pd, articolo 1 e Psi, unito all’1,5% di Insieme per il futuro di Di Maio.
La distanza dal centrodestra, al 44%, era ampia ma non incolmabile.
Le cose sono cambiate molto in solo due settimane.
Sondaggi elettorali Emg, la differenza tra centrosinistra e centrodestra è del 16,5%
Il centrodestra, infatti, è cresciuto di ben il 4%, al 48%, grazie al progresso di Fratelli d’Italia, che è andato dal 22,5% al 24%, e a quello di Forza Italia, cresciuto nonostante le defezioni dal 7% all’8%.
La Lega, al 12,5%, è rimasta stabile, e si è aggiunto con il 2% Noi con l’Italia.
Il centrosinistra invece crolla al 31,5%. Il Pd perde lo 0,5%, ed è al 24%, come Fratelli d’Italia. Ma gli alleati sono deboli. Il 3%, forse sorprendente, di +Europa, ora sola senza Azione, si affianca solo all’1,5% di Impegno Civico e all’altro 3% di Sinistra Italiana e Verdi.
Fuori dai due poli vi è il Movimento 5 Stelle al 10%, che scende di mezzo punto.
Azione assieme ad Italia Viva è al 6%, mentre altre liste minori sono complessivamente al 3,4%.
Molto probabilmente prima del silenzio ai sondaggi elettorali imposti dalla par condicio vedremo altri cambiamenti nelle intenzioni di voto.
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