Norvegia, Stoltenberg riconfermato
Lunedì 14 settembre, oltre due milioni e mezzo di norvegesi si sono recati alle urne riconfermando – seppur di misura – la loro fiducia nel governo di centrosinistra in carica dal 2005, del quale fanno parte, oltre che il partito laburista del primo ministro uscente Jens Stoltenberg (Ap – Arbeiderpartet), anche i socialisti (SV – Sosialistisk Venstreparti) e il partito di centro (SP – Senterpartiet).
[ad]L’attuale capo della coalizione sarà quindi riconfermato alla guida del paese per un secondo mandato di quattro anni (non succedeva dal 1993), e potrà disporre di una maggioranza parlamentare solo leggermente ridotta rispetto alla passata legislatura (86 seggi, contro gli 87 del 2005). L‘opposizione disporrà invece di 83 parlamentari.
Il partito laburista (Ap) continua a detenere solidamente il primato di primo partito nazionale, con il 35,4% dei voti (+2,7% rispetto a quattro anni fa), conquistando 64 seggi, 3 in più rispetto alle consultazioni del 2005.
A destra, fanno un balzo in avanti sia il partito del progresso (FrP – Fremskrittspartiet), sia quello conservatore (H – Høyre), che ottengono rispettivamente – con il 22,9% (+3,1% sul 2005) e il 17,2% (+0,9%) dei voti – 41 e 30 seggi nel nuovo parlamento.
Arretra, invece, il partito socialista di sinistra (SV) che perde il 2,7% dei voti rispetto alle elezioni di quattro anni fa e si ferma a 11 seggi (erano 15).
Debacle per il partito liberale (V – Venstre) che si ferma al 3,9% dei voti (-2,1% rispetto al 2005) e manda solamente 2 parlamentari allo Storting (8 in meno rispetto all’ultimo mandato).
Pressochè stabili il partito di centro (SP) e quello cristiano-democratico (KrF – Kristelig Folkeparti) che prendono rispettivamente il 6,2% (-0,3%) e il 5,5% (-1,2%) dei voti, eleggendo il primo 11 e il secondo 10 rappresentanti. Rimane fuori dal parlamento il partito di estrema sinistra Rødt, nonostante l’ottimo risultato ottenuto nella contea di Oslo (4,0%), peraltro ben più elevato di quello nazionale (1,3%).
Disaggregando la ripartizione dei seggi contea per contea, ci si accorge, poi, di come il centrodestra riesca a prevalere in 8 regioni su 19 – specialmente in quelle che si affacciano sulla costa meridionale o dove sono situate le grandi città: Akershus (10 a 6), Aust-Agder (3 a 1), Hordaland (8 a 7), Møre og Romsdal (5 a 4), Oslo (9 a 8), Rogaland (8 a 6), Vest-Agder (4 a 2) e Østfold (5 a 4). In altre dieci – soprattutto nel centro-nord e nelle zone interne o montuose – prevale il centrosinistra: Buskerud (5 a 4), Finnmark (3 a 2), Hedmark (6 a 2), Nordland (6 a 4), Nord-Trøndelag (4 a 2), Oppland (5 a 2), Sogn og Fjordane (3 a 2), Sør-Trøndelag (6 a 4), Troms (4 a 3), Vestfold (4 a 3).
Nella contea Telemark vi è invece un sostanziale pareggio (3 a 3). In 18 contee su 19, il partito laburista (Ap) risulta comunque essere il primo partito. Nella contea Vest-Agder il primato spetta al partito del progresso (FrP), con il 27,4%. L’affluenza è stata alta, sebbene in calo rispetto alle elezioni legislative del 2005. Ha votato infatti il 75,4% degli aventi diritto, contro il 77,4% di quattro anni fa. Le prossime consultazioni sono previste per il 2011, quando si voterà per il rinnovo delle amministrazioni comunali e locali.
In questa tabella la suddivisione territoriale dei partiti secondo i vari collegi norvegesi.
di LUCA CANTARELLO