Politiche 2022: Presidenti Senato e Camera, partito il totonomi
Politiche 2022: Presidenti Senato e Camera, partito il totonomi
Politiche 2022: anche se manca ancora qualche giorno all’importante tornata di elezioni, molti danno per scontato che il prossimo baricentro parlamentare poggerà sulla coalizione di centrodestra. Tale equilibrio influirà innanzitutto sulla nomina dei Presidenti di Camera e Senato stando alle prime indiscrezioni che circolano sulla stampa nazionale. Quali sono i nomi più caldi?
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Politiche 2022: Presidenti Senato e Camera, partito il totonomi
Politiche 2022: manca ancora qualche giorno all’importante tornata di elezioni, tuttavia, praticamente tutti i commentatori ritengono scontato il risultato dello spoglio. La coalizione di centrodestra dovrebbe conquistare agevolmente la maggioranza parlamentare, quindi, toccherà all’alleanza di FdI, Lega, Fi e centristi indicare una figura per la carica di Presidente del Consiglio. In questo senso, considerando che Fratelli d’Italia risulta il primo partito della coalizione, oltre che il primo partito a livello nazionale, da tutti gli istituti demoscopici, è pacifico considerare la leader Giorgia Meloni in pole per Palazzo Chigi.
Detto ciò, l’attrazione del baricentro parlamentare dovrebbe dare al centrodestra anche la possibilità di pesare in modo decisivo sull’elezione dei Presidenti di Camera e Senato. A livello ufficiale non ci sono ancora delle indicazioni, è chiaro, ma secondo indiscrezioni della stampa nazionale il totonomi si prepara a entrare nel vivo.
Grosso peso alle indicazioni FdI
Presidenti Senato e Camera: per lo scranno più alto di Palazzo Madama, per esempio, circola in primis il nome di Marcello Pera. D’altro canto, pare che Giorgia Meloni preferisca il primo al Ministero delle Riforme Istituzionali. Si fa anche il nome di Giulio Tremonti visto che si troverà sbarrata la strada verso il Mef. Anche Salvini potrebbe entrare in gioco se il risultato elettorale del Carroccio sarà molto basso (il che gli precluderebbe la nomina a un ministero di peso come quello degli Interni). Non è da escludere, infine, la nomina di una donna, l’ipotesi preferita dalla Meloni a quanto pare: dunque, si pensa a una conferma della Casellati o alla nomina della capogruppo azzurra uscente Bernini.
Anche alla Camera dovrebbe pesare molto l’indicazione di FdI. I nomi più caldi quelli di Rampelli e Lollobrigida. D’altro canto, il galateo istituzionale vorrebbe uno delle due camere presiedute da un esponente dell’opposizione. La Meloni non avrebbe chiuso del tutto a questa ipotesi, soprattutto, se comprendesse l’elezione di una donna (i nomi che circolano: Carfagna, Gelmini, Bonetti oltre a quello della Bonino). Non si esclude nemmeno la mano tesa a Calenda o Renzi (ma non si dovrebbe arrivare a estendere la proposta al Pd e tantomeno al M5S).
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